Dopo il successo de Il resto di Sara, la giornalista e scrittrice siciliana di nascita e romana d’adozione Valeria Ancione torna in libreria con “E adesso dormi”, pubblicato dalla casa editrice Arkadia, collana Eclypse.
Un romanzo al femminile, intenso e agganciato alla cruda realtà odierna, in cui la protagonista si trova a dover combattere una personale lotta per la sopravvivenza.
Geena Castillo è fuggita dagli Stati Uniti per allontanarsi da un padre violento e una madre succube. Arriva a Roma inseguendo il suo sogno d’amore che si trasformerà in incubo e un’autentica prigione: il marito Raffaele infatti si rivelerà peggiore del padre. Nemmeno la presenza del figlio disabile risolve una situazione in cui la brutalità resta il pane quotidiano. L’unica cosa da fare è separarsi. Anzi di più: ucciderlo. Raffaele scompare e la vita di Geena, che in Italia è diventata Gina Drago, sembra prendere una piega diversa. Invece, tutto precipita quando un giorno la polizia bussa alla porta di casa della donna, per condurla con sé: c’è da identificare un cadavere appena ritrovato, che si sospetta essere quello del marito.
Saranno la vicinanza di altre due donne, la presenza del piccolo Jonathan, la cui grave disabilità è la cosa più normale nella vita di Geena e un incontro casuale con un uomo affascinante a cambiare la prospettiva e riaccendere la speranza di ritagliarsi un pezzo di felicità nel mondo.
“Un romanzo che mi ha aperto il cuore fin dalle prime righe…” ha dichiarato l’editore e “il romanzo nel cassetto” dell’autrice, come ella stessa ha spiegato.
“Scritto dopo l’esordio del 2015 (La dittatura dell’inverno, ovvero Nina), di tanto in tanto ci tornavo aggiustando qualcosa, cercando la sua giusta evoluzione. L’ho riposto facendo finta di dimenticarmene, convinta che non fosse il suo tempo, e ho scritto altro. Con Gina, perché ogni mio libro finisce con l’avere il nome di una donna, volevo raccontare la violenza sulle donne – fisica e soprattutto psicologica -, quella che indebolisce e annulla la persona, che confonde amore con dovere, che legittima possesso e servilismo e che per paura porta a giustificare tutto fino ad accettare, per buoni o per destino, certi uomini. Avevo poi il bisogno di mostrare la disabilità come normalità, poiché è diversità solo finché non ci appartiene (il bambino, ormai ragazzo, esiste, ed è stato fonte di ispirazione). Nello sfondo dominano l’amicizia e il coraggio delle donne, che sono capaci di scelte estreme quando arrivano al basta, al limite. Temi importanti più che pesanti, che fanno parte della nostra realtà, che non sono però sinonimi di tristezza, è come si raccontano che fa la differenza. E tutto questo tempo trascorso mi è servito per capire se avevo raccontato nel modo giusto e se la storia fosse pronta per tutti e non fosse più solo la ‘mia’ storia”.
Valeria Ancione, del resto, ama raccontare le donne e questo lo avevamo capito già dalle sue opere precedenti, tra cui Volevo essere Maradona (biografia romanzata dell’ex calciatrice Patrizia Panico) pubblicata nel 2019 con Mondadori Ragazzi, aggiudicatasi il terzo posto al Premio Bancarellino e di cui la Lux Vide ha acquistato i diritti per produrre una serie tv. Attraverso le pagine di questo nuovo libro lo fa dando vita a un romanzo sull’amicizia, condito da un piccolo mistero.