Roma, (askanews) – E’ un flusso di pensieri, di immagini, di emozioni quello che Valerio Mieli porta al cinema dal 21 marzo con il film “Ricordi?”, interpretato da Luca Marinelli e Linda Caridi. I loro personaggi sono protagonisti di una storia d’amore raccontata attraverso i ricordi, più o meno falsati dagli stati d’animo e dal tempo. Il loro percorso di coppia li cambia, li trasforma, passa attraverso tante fasi, con la memoria che fa irruzione all’improvviso nelle loro vite.Il regista spiega: “Noi vediamo la vita dal di dentro, non la vediamo mai dal di fuori la nostra vita, quindi è un po’ un’astrazione quella del cinema, che ci mostra le storie da fuori. Quindi ho detto: chissà se possiamo fare al cinema quello che la letteratura ha fatto da un certo punto in poi, cioè raccontare le storie come vengono vissute, senza sapere come sono andate davvero. E poi l’idea è di raccontare una storia d’amore, cioè l’incontro tra due visioni del mondo: non c’è una cornice esterna, c’è solo come ricorda lei la loro storia e come ricorda lui la loro storia”. Luca Marinelli racconta: “Io ho avuto un’esplosione di emozioni nel leggere la sceneggiatura, perché appartiene a tutti noi vivere in questa maniera soprattutto: vivere ricordando i ricordi, vivere essendo anche ricordo, formularlo, la mente è una grande scrittrice. Ci sono dei suoni che fanno lavorare la mente, come nel film si vede, c’è un odore, un colore, una luce, qualsiasi cosa”.Quello di Mieli è quasi un esperimento cinematografico in Italia, con una grande lavoro di costruzione e di montaggio, oltre che di recitazione. Linda Caridi dice: “Valerio forse è un pioniere in questo, è forse anche un virtuosismo, un esercizio di stile, sia registico che interpretativo perché come accennava Luca ogni cosa in realtà è interpretabile e raccontabile da un punto di vista differente, quindi ognuno di noi ha interpretato almeno due personaggi facendone uno solo”.Sperimentare nuovi linguaggi e nuove forme narrative è la vera sfida del cinema italiano oggi.”Per me è molto importante poter sperimentare un nuovo linguaggio cinematografico, sopratutto se questo non va contro la narrazione, l’emozione, ma al contrario, io credo si possa fare qualcosa di nuovo per poter emozionare di più”.”Io sono fiduciosissimo, tanti film che sono usciti, non solo, appunto ci fu quell’anno fortunato in cui ‘Non essere cattivo’ e “Jeeg Robot” si fecero largo. Io sono veramente fiduciosissimo e questo nuovo film è un esempio. Ma tanti film che sono usciti dopo quel periodo. Ho molta fiducia”.
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