Non una semplice piantumazione di alberi ma una vera e propria “food forest” (orto-bosco), un sistema coltivato che si ispira al bosco per tutelare la biodiversità: è il progetto che Greenpeace Italia promuove in occasione della Giornata Mondiale delle Api, il 20 maggio, e della Giornata Mondiale della Biodiversità (22 maggio). Il progetto Bosco delle Api è un esempio tangibile di come sia possibile combattere il declino della biodiversità e creare comunità più sostenibili e resilienti. E la buona notizia, come spiega l’Organizzazione ambientalista, è che si tratta di un modello replicabile: inviando un messaggio SMS con scritto API al numero informazioni 331.1234.331 si potranno ricevere maggiori informazioni sul progetto e su come aiutare Greenpeace a rendere il nostro Pianeta più verde.
TRA BOSCO E ORTO, PER TUTELARE GLI IMPOLLINATORI MA ANCHE LA VITA DELLE COMUNITÀ
Una food forest, o orto-bosco, è un sistema agroforestale multifunzionale che simula, su piccola scala, un ecosistema boschivo su più strati. In questo ambiente, piante da frutto, erbe medicinali, bacche, ortaggi e fiori convivono sinergicamente con piante spontanee e animali, creando un habitat ricco di biodiversità.
Ma le food forest non solo favoriscono la conservazione della natura, forniscono anche spazi per la ricreazione, l’istruzione e la costruzione di comunità, contribuendo così in modo naturale alla lotta contro i cambiamenti climatici. Il Bosco delle Api aspira infatti non solo a essere una risorsa per gli impollinatori, ma anche un luogo di biomonitoraggio aperto a chiunque voglia esplorare la magia della natura. Oltre a essere un rifugio per la fauna e la flora, queste aree diventano spazi aperti per incontri, attività didattiche e iniziative culturali, contribuendo così a sensibilizzare la popolazione sull’importanza della conservazione della natura.
Con iniziative come il Bosco delle Api, l’organizzazione promuove la protezione della biodiversità attraverso la rigenerazione urbana e pratiche agricole sostenibili. Greenpeace Italia chiede alle istituzioni italiane ed europee di vietare i pesticidi dannosi per la salute degli impollinatori e di tradurre in azioni concrete gli impegni assunti con l’adozione del Quadro globale per la biodiversità Kunming-Montreal e della Strategia UE per la Biodiversità al 2030.
DUE AREE VERDI GIÀ ATTIVE A ROMA E A CREMONA
Il processo di creazione di una food forest parte dall’individuazione delle aree da rigenerare seguita da una accurata fase di pianificazione e progettazione in cui il ruolo di un esperto in permacultura1 è essenziale. In seguito, vengono rimossi eventuali rifiuti e detriti presenti sul terreno, per poi procedere con la semina del prato e la messa a dimora di alberi, piante, arbusti, fiori e ortaggi.
Il primo Bosco delle Api è nato a Roma nel 2020, anno in cui la pandemia ha reso evidente la necessità di rendere le città più sostenibili e resilienti ai cambiamenti climatici. Tre anni dopo, con la collaborazione della Cooperativa Sociale Agropolis, il progetto è stato replicato a Cremona, nel cuore della Pianura Padana, una delle aree più inquinate d’Europa.
Le esperienze di Roma e Cremona sono esempi tangibili di come sia possibile trasformare aree urbane e periurbane in stato di abbandono in piccole oasi di biodiversità. Grazie alla dedizione dei volontari e delle volontarie di Greenpeace Italia e al supporto di associazioni locali, le food forest stanno crescendo, hanno cominciato a popolarsi di insetti impollinatori e ad ospitare iniziative locali.
Aiutaci a far fiorire il Bosco delle Api, piccole oasi di biodiversità rifugio per gli impollinatori: per sapere come sostenere questa iniziativa, basta inviare un sms con scritto API al numero 331 1234 331.