Giorgio Armani è stato il primo stilista a eliminare completamente l’uso delle pellicce dai suoi capi, un atto di grande amore e rispetto per gli animali. Questa decisione ha segnato un punto di svolta per l’industria della moda, ispirando molti altri a seguire il suo esempio. Dichiara Walter Caporale, il Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani: “Quindici anni fa ho avuto l’onore di incontrare Giorgio Armani. Durante quell’incontro, Armani mi strinse le mani e promise che avrebbe abolito l’uso delle pellicce nella produzione degli abiti. Oggi, nel fargli i nostri migliori auguri per i suoi splendidi 90 anni, possiamo dire con orgoglio che ha mantenuto quella promessa, dimostrando la sua integrità. Inoltre, Armani è stato anche il primo a vietare la tecnica del sandblasting nelle sue fabbriche, una pratica dannosa per la salute degli operai. Questo dimostra un impegno non solo verso gli animali, ma anche verso il benessere degli esseri umani, contrariamente ad altri stilisti come Dolce&Gabbana, che purtroppo non hanno mostrato la stessa sensibilità”.
Il Gruppo Armani, la seconda impresa italiana per reputazione al mondo, a partire dalla stagione autunno-inverno 2016/2017 ha reso tutte le sue collezioni “fur free” ovvero senza pelliccia di origine animale, usando il progresso tecnologico raggiunto in questi anni per avere a disposizione valide alternative che rendono inutile il ricorso a pratiche crudeli nei confronti degli animali. Per decenni Giorgio Armani è stato un trendsetter nel mondo della moda e la sua scelta ha aperto la strada in favore della moda etica, responsabile e sostenibile, e dunque senza lo sfruttamento degli animali.
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