In Afghanistan, secondo il rapporto dell’IPC, il sistema di classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare, 3,2 milioni di bambini sotto i cinque anni sono gravemente malnutriti. Due su tre – più di 13 milioni – hanno un disperato bisogno di aiuti umanitari, e secondo una recente pubblicazione di Save the Children nel corso del 2024 circa 7,8 milioni di bambini non avranno abbastanza da mangiare.
La necessità di luoghi sicuri come gli orfanotrofi è sempre più importante in questo contesto dove prevalgono povertà e insicurezza. Gli orfanotrofi svolgono un ruolo cruciale nel sollevare le famiglie che vivono in estrema povertà e non possono permettersi di provvedere ai bisogni primari dei loro figli, garantendo accoglienza, istruzione e accesso alle cure. Un’isola di salvezza per non soccombere a fame, violenza, matrimoni precoci, abusi domestici, lavoro minorile.
Per questo, già nel 2022, NOVE Caring Humans – una delle poche Ong italiane ancora operative in Afghanistan – e OTB FOUNDATION hanno investito risorse e fondi per riattivare l’orfanotrofio pubblico maschile di Kapisa, la più piccola provincia ma densamente popolata afghana a nord est di Kabul. Da allora la struttura è diventata un rifugio sicuro per oltre 50 bambini che hanno ora la possibilità di crescere serenamente.
Come racconta Susanna Fioretti, presidente di Nove Caring Humans, “durante le nostre missioni nella provincia di Kapisa abbiamo incontrato donne disperate che, inginocchiate davanti all’orfanotrofio maschile sostenuto da NOVE e OTB FOUNDATION, imploravano di accogliere le loro figlie”.
“Ed è così che OTB Foundation ha deciso di estendere il supporto a NOVE sostenendo il primo orfanotrofio pubblico femminile di Kapisa”, dichiara Arianna Alessi, vicepresidente di OTB FOUNDATION che prosegue: “Viste le terribili circostanze affrontate dalle bambine in Afghanistan non potevamo che supportare anche questo progetto. Fame, freddo, lavoro minorile e varie forme di abuso sono all’ordine del giorno per bimbi e giovani. OTB FOUNDATION continua a sostenere questo paese in difficoltà cercando di dare speranza a tutte le richieste di ingresso da parte delle famiglie che arrivano presso il nostro orfanotrofio, nuclei dove le donne sono le sole a occuparsi del sostentamento famigliare”.
Anche Jil Sander, brand del gruppo OTB, ha deciso di sostenere il progetto attraverso la vendita di una t-shirt in edizione limitata disponibile nei negozi diretti del brand presenti in Europa e online, a partire da oggi. Il 50% del prezzo di vendita di ogni t-shirt “Jil Sander FOR OTB Foundation” verrà utilizzato per sostenere l’orfanotrofio femminile di Kapisa.
“Per tante bambine di Kapisa l’orfanotrofio è l’unica possibilità di studiare e di mangiare tutti i giorni, è la sola speranza per non soccombere alla violenza e ai matrimoni precoci. Con l’aiuto di OTB FOUNDATION, abbiamo subito accolto la proposta del Ministero degli Affari Sociali di aprire un orfanotrofio femminile”, prosegue Susanna Fioretti, presidente di Nove Caring Humans.
Le più recenti statistiche dell’UNICEF sui matrimoni precoci, pubblicate nel 2023, mostrano come il 38,9% delle ragazze in Afghanistan siano soggette a matrimoni precoci a livello nazionale. Questo tasso allarmante evidenzia la dura realtà affrontata da molte ragazze afghane che spesso sono costrette a sposarsi in giovane età, private dell’infanzia, dell’istruzione e delle prospettive di un futuro autonomo.
“Le 50 ragazze che risiedono in questa nuova struttura di Kapisa” aggiunge la vicepresidente di OTB FOUNDATION Arianna Alessi, “ricevono non solo alloggio e cibo, ma hanno anche accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria e al sostegno emotivo. Questa assistenza globale consente loro di liberarsi dal ciclo di povertà e sfruttamento che spesso accompagna il matrimonio precoce”.
Fame e malnutrizione hanno ricadute molto gravi sulla salute dei bambini, possono causare anche effetti duraturi sul loro sviluppo fisico e cognitivo, oltre ad avere un forte impatto psicologico. Per questo è stato previsto un servizio di assistenza psicologica, una specialista che valuti regolarmente le condizioni e il benessere dei minori, offrendo terapie di gruppo e, dove necessario, terapie individuali.
“Da quando mio marito è scomparso, mendicare è diventata la mia unica fonte di sopravvivenza. Ho un problema alla mano destra e al piede destro che mi causano forti dolori, la mia condizione rende ancora più difficile trovare lavoro. L’unica speranza che ho avuto è stata quella di riuscire ad iscrivere i miei figli all’orfanatrofio che si trova a 15-20 minuti a piedi da dove vivo. Quindi potrò andare a trovarli spesso e ad assicurarmi che stiano bene”, racconta mamma Zara. L’orfanotrofio, infatti, oltre a fornire una forma integrata di assistenza, assume una funzione essenziale di salva famiglie, in quanto non viene reciso il rapporto fra i bambini e i loro genitori, ma anzi, laddove possibile, promuove visite e incontri continuativi fra familiari.