Sguardi incollati agli schermi, smartphone che squillano in continuazione, attenzione che si riduce ai minimi livelli mettendo a repentaglio la salute e minando alla lucidità delle persone. L’esperto di social suggerisce come evitare la dipendenza
(Ansa)
Disattivare le notifiche, scegliere il colore grigio per lo sfondo, imporsi dei momenti in cui farne a meno: sono alcuni dei consigli per ridurre la dipendenza da smartphone e social. A darli è un guru newyorchese dei social media, Sree Sreenivasan, fondatore della società di consulenza di comunicazione digitale Digimentors. A Roma per parlare con gli studenti in un incontro organizzato da Luiss Data Lab, ha spiegato i vantaggi e le insidie delle reti sociali.
Grande sostenitore dello smartphone come strumento creativo e lavorativo che rende inutili pc e tablet (lui lo usa per una media di oltre 9 ore al giorno e viaggia con 8 power bank per non rischiare di restare senza), Sreenivasan sottolinea però la necessità di non diventarne dipendenti, ricorrendo anche ad alcuni giochi. In una cena tra amici, ad esempio, si possono mettere gli smartphone al centro della tavola, e il primo che tocca il proprio telefono paga il conto per tutti.
Lo smartphone è comunque uno strumento fondamentale, anche per accedere ai social, che sono utili sia nel tenere i contatti con amici e familiari, sia per lavoro. In primis LinkedIn: “Si deve costruire la propria rete di contatti prima che serva, così che ci sarà nel momento in cui servirà”, spiega Sreenivasan – ex direttore digitale della Columbia University e del Metropolitan Museum – riferendosi al caso di un licenziamento.
Sui social però si corrono anche dei rischi, a cominciare dalla possibilità di abboccare alle fake news e di essere manipolati dai politici. Si è poi portati a pensare, guardando le foto, che la vita dei nostri contatti sia migliore della nostra, ma gli amici – osserva Sreenivasan – fanno solo finta di avere una vita favolosa: “Nessuno va al mare o mangia ottimo cibo tutti i giorni”.