(ANSA) – ROMA – Dall’app al ristorante fisico nei luoghi di lavoro, cambia la pausa pranzo con l’evolversi anche in Italia delle dark kitchen che, all’attività di consegna di piatti pronti a domicilio, ora affiancano una proposta di corner all’interno di realtà aziendali dove acquistare il proprio snack o piatto del ristoro per una pausa pranzo di gruppo e una cucina “trasversale” utile a soddisfare tutti i palati attraverso l’ausilio di frigoriferi e l’utilizzo di elettrodomestici per scaldare la pietanza. Il prezzo medio per i piatti può andare dai cinque ai dieci euro.
Il servizio, garantito da cucine centralizzate “chiuse” in cui non si recano i clienti e che non prestano servizio di chef a domicilio, è già attivo a Milano, all’interno dell’azienda di commercio elettronico Amazon e arriverà, con molta probabilità a settembre a Roma, in altre realtà imprenditoriali.
A fare da apripista a una evoluzione del lavoro di consegna a domicilio di piatti pronti è la startup Foorban, “Ristorante digitale” nato nel 2016 per la pausa pranzo con 150.000 piatti consegnati a Milano e oltre 1000 ricette diverse preparate in un mercato del delivery stimato in Italia in oltre 400 milioni.
L’attività, che oggi conta circa 10 persone tra cucina e confezionamento, prevede, per il 2019 dopo l’avvio in Amazon, 5 nuove aperture “offline” b2b tra il capoluogo lombardo e la Capitale. La strada tracciata invece da Foorban riguardo al menu è quello di una proposta sia internazionale che mediterranea ed è composta principalmente da cereali, fibre alimentari, proteine e un contorno.
In particolare il menu settimanale può spaziare – dicono dalla startup a titolo di esempio- dai tradizionali primi al Poke, al pollo al curry all’insegna della “social eating aziendale”, tendenza che arriva dagli Usa per migliorare la produttività dei dipendenti e la coesione e la felicità dei team.(ANSA).