Pubblicato il: 26/03/2019 17:56
Il welfare aziendale fa crescere l’impresa, ma anche il Paese. Le imprese hanno infatti la capacità di mobilitare e immettere nel sistema di welfare risorse aggiuntive, allargando la gamma dei servizi disponibili e affiancandosi alle altre componenti del sistema, a partire dalle istituzioni del servizio pubblico. Secondo il rapporto Index Pmi 2019 sono tre gli ambiti principali nei quali il welfare aziendale può offrire un contributo importante al sistema di welfare italiano: la salute e l’assistenza; la conciliazione vita e lavoro; i giovani, la formazione, il sostegno alla mobilità sociale.
E’ quanto emerge dal Rapporto sullo stato del welfare nelle piccole medie imprese italiane, presentato oggi al Salone delle Fontane all’Eur, a Roma, a una platea di imprenditori, istituzioni, docenti, e commentato da Riccardo Fraccaro, Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia Diretta; Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines; Carlo Robiglio, presidente della Piccola Industria di Confindustria; Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura; Cesare Fumagalli, segretario generale di Confartigianato Imprese; Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni; Lucia Sciacca, direttore Comunicazione e Sostenibilità Generali Country Italia e Enea Dallaglio, ad Innovation Team, società del gruppo Mbs.
Poco meno della metà delle Pmi italiane (45,7%) attua iniziative nell’area della salute e dell’assistenza: il 7,2% ha ampliato questo genere di iniziative nell’ultimo anno, spiega il Rapporto. Le iniziative nella macro-area della conciliazione famiglia-lavoro e delle facilitazioni al lavoro sono praticate dal 59,2% delle imprese. Le iniziative per la formazione dei lavoratori e il sostegno alla mobilità sociale delle giovani generazioni sono attuate dal 43,9% delle Pmi. E si conferma come una delle aree su cui le imprese intendono investire di più nei prossimi anni: lo afferma il 42,6% di imprese.
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