E’ proprio la “Citizen Science” -o intelligenza collettiva che consente a ognuno di noi di monitorare in tempo reale il territorio- l’argomento principe del Convegno internazionale che si tiene a Venezia dal 27 al 30, con scienziati di tutto il mondo
Quattro giorni di lavoro, 80 memorie presentate, 13 sessioni parallele, 2 sessioni interattive, 2 eventi speciali, 1 tavola rotonda e 1 visita tecnica, con esperti provenienti da Austria, Belgio, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Korea, Israele, Olanda, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Stati Uniti. Queste le attività di un Convegno internazionale che potrà cambiare l’approccio dei cittadini, quasi fatalistico, al sistema delle acque e agli eventi estremi.
l’Itala è un paese idrogeologicamente fragile, rischio frane e rischio alluvioni si sovrappongono fino ad interessare un sesto della popolazione (in alcune regioni anche la metà), e i fenomeni estremi sono in aumento anche perché legati ai cambiamenti climatici.
Organizzata dall’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali del Ministero dell’Ambiente, la Conferenza si svolgerà a Venezia a Palazzo Labia, sede regionale di Rai-Veneto, nelle magnifiche sale tra cui quella -che riproduce le dimensioni esatte del Tempio di Salomone- affrescata da Giambattista Tiepolo con le “storie di Antonio e Cleopatra”.
Tra i temi di che emergeranno -di grande attualità anche alla luce delle alluvioni che hanno colpito molte regioni italiane, e il Veneto in particolare-: la difesa delle acque e dalle acque, il cambiamento climatico, il dissesto idrogeologico che interessa il 20% del territorio italiano, la resilienza o capacità di risposta alle emergenze, l’approccio al futuro che le nuovissime tecnologie consentono in materia di prevenzione e i “Piani alluvioni”, realizzati sulla base della Direttiva Ue 2007/60, in materia dei quali il Distretto Alpi Orientali è all’avanguardia. In chiusura è prevista una visita tecnica di esperti internazionali ai lavori del Mose, il sistema di barriere che, separando temporaneamente la laguna dal mare, dovrebbe risolvere il secolare problema dell’”acqua alta” a Venezia.