ROMA – È una delle ricette di pasta più amate e discusse, tanto da meritare migliaia di interpretazioni e rivisitazioni più o meno ardite che la confermano come la ricetta preferita dagli under 35 e proiettata verso il futuro.
Torna quindi il 6 aprile il #CarbonaraDay, l’evento voluto dai pastai italiani di Unione Italiana Food (già Aidepi), e IPO (International Pasta Organisation) che l’anno scorso ha mobilitato sui social 270 milioni di pasta lover e che anche nel 2019 si candida a evento social dell’anno: su Twitter, Facebook e Instagram, 24 ore dedicate al #CarbonaraChallenge di chef, blogger, esperti e appassionati.
E se gli chef la propongono in versione street food o spalmabile, il re della Carbonara tradizionale Luciano Monosilio mostra fino a che punto si può modificare la ricetta senza toccarne l’essenza.
Intanto una ricerca realizzata da Doxa per i pastai italiani rivela che la Carbonara è la ricetta del cuore dei 15-35enni (assieme alla pasta al forno). E secondo l’Osservatorio Just Eat, app leader per ordinare online pranzo e cena a domicilio in tutta Italia e nel mondo, è anche la pasta più richiesta del 2018 nel food delivery, con quasi 6mila kg consegnati a domicilio.
La sua origine tra Italia e America
Viene citata per la prima volta in un film italiano del 1951 con Aldo Fabrizi. E tre anni dopo appare nell’opera letteraria “Racconti Romani” di Alberto Moravia. Ma la prima ricetta di pasta alla carbonara viene pubblicata in una guida ai ristoranti di un quartiere di Chicago. Un lavoro di ricerca di Luca Cesari presso la Biblioteca Gastronomica di Academia Barilla, restituisce una ricostruzione puntuale e inedita sulle origini e l’evoluzione del piatto di pasta più amato al mondo. Basti pensare che la prima ricetta sulla carbonara pubblicata in Italia prevedeva pancetta, gruviera e aglio. Del pecorino, guanciale e pepe neanche la traccia, con buona pace dei puristi.
La versione più accreditata della critica storica vede la nascita della Carbonara come incontro tra la tradizione gastronomica italiana, e più precisamente del Centro Italia, e quella americana.
Coldiretti, è un sostegno ai pastori
Una occasione in più per partecipare al #carbonaraday quest’anno è offerta dall’opportunità di sostenere la giusta battaglia dei pastori con il consumo di pecorino romano che è uno degli ingredienti indispensabili della ricetta. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’appuntamento del 6 aprile che celebra uno dei piatti più popolari della cucina italiana. Un evento, sottolinea Coldiretti, “festeggiato nelle case, nei ristoranti, negli agriturismo e nei mercati come a Campagna Amica al Circo Massimo in via San Teodoro 74, dove gli agricoltori e i pastori della Coldiretti hanno previsto per domani sabato 6 aprile lezioni ad hoc degli agrichef con la vera ricetta contadina e inserito la carbonara nel menu del giorno”. “Si tratta – conclude la Coldiretti – di un aiuto per gli oltre undicimila allevamenti impegnati in Sardegna, nel Lazio e in provincia di Grosseto ad allevare le greggi dai quali si ottiene il latte trasformato in Pecorino Romano, impegnati ancora per una adeguata remunerazione del proprio lavoro”.