Tradizionale come il pranzo della domenica, popolare come il calcio, passionale come l’amore. Il vino per gli italiani è molto più di un asset del made in Italy: è un collante tra generazioni che coinvolge quasi 9 connazionali su 10 in tutto lo Stivale. L’indagine Mercato Italia – Gli italiani e il vino, realizzata da Vinitaly con l’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor e presentata oggi in apertura della 53/ma edizione della rassegna di Veronafiere, traccia il profilo dell’approccio al vino e dello stato di salute del mercato interno del primo Paese produttore al mondo. Si beve meno – il 26% di volumi ridotti rispetto a vent’anni fa – ma lo fanno praticamente tutti e in modo più responsabile: la media è di 2-4 bicchieri a settimana, consumati soprattutto in casa (67%) in particolare dai baby boomers (55-73 anni, al 93%), ma è rilevante la quota di tutte le generazioni, con i millennials (18-38 anni) che evidenziano già un tasso di penetrazione pari all’84%. Dato in aumento sia a casa che nel fuori casa. Si beve meno, dunque, ma il mercato del vino tiene e produce un valore al consumo che, secondo l’analisi, è stimato dall’Osservatorio in 14,3 miliardi di euro.