Afp
Moscovici e Tria
“Non ho bisogno di dare rassicurazioni, perché discorsi sul rischio non vengono fatti durante le riunioni. L’Italia non è un rischio globale, abbiamo avuto un rallentamento quest’anno, la stessa misura della Germania”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, rispondendo alle domande dei giornalisti su quali tipo di rassicurazioni dare dopo che l’Fmi ha indicato l’Italia come un fattore di rischio a livello globale.
“Il rallentamento è in atto in tutta Europa – ha continuato – le previsioni del Fondo Monetario, praticamente, coincidono con le nostre. Addirittura ho visto che le previsioni per il 2020 sono leggermente più ottimistiche quelle dell’Fmi rispetto alle nostre. Queste previsioni indicano un restringimento del gap di crescita tra l’Italia e l’Eurozona, un gap di crescita che andava corretto, che è stato sempre l’uno per cento per dieci anni. Non auspicavamo questa riduzione del gap in una fase di slowdown generale, ma l’intenzione opposta. Ma questo significa che non sono i fondamenti dell’economia italiana in crisi, ma c’è un rallentamento che colpisce di più i Paesi manufatturieri e aperti all’esportazione. Italia e Germania, per questo, sono i più colpiti”.
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