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Pubblicato il: 17/04/2019 11:06
Più del 70% delle cassette per ortofrutta sono state intercettate e riutilizzate come materia prima seconda per la produzione di nuove casse. E’ questo il risultato del Conip, il Consorzio nazionale imballaggi in plastica, che rende pubblici i risultati raggiunti in 20 anni di attività. In particolare, sono 86mila le tonnellate l’anno di casse in materiale riciclato e riciclabile immesse al consumo e oltre 60mila le tonnellate raccolte e avviate a riciclo nel 2017.
Il sistema produce annualmente risparmi economici e ambientali: 2,2mln di GJ di energia primaria risparmiata, 148mila tonnellate di emissioni di CO2 equivalente evitate, 599mln di litri d’acqua non consumata, 133mila tonnellate di materia prima vergine risparmiata, 40mln di euro di risparmio sulle importazioni di petrolio.
Tutti i dati sono contenuti nel Green Economy Report 2018 la cui presentazione è al centro dei lavori del convegno “Chiudere il cerchio. L’economia circolare nella filiera distributiva dell’ortofrutta. Il caso Conip”, che si è svolto oggi a Roma. Il documento è stato realizzato da Conip in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile.
“Pensiamo che la nostra sia una storia bella da raccontare, una testimonianza di come la circular economy non sia una teoria astratta e lontana, ma una realtà concreta e attuale. E credo che il nostro Consorzio, radicato in questa realtà, svolga un ruolo molto importante” afferma Cosimo Damiano De Benedittis, direttore generale Conip.
Il convegno ha affrontato anche il tema della sostenibilità della filiera distributiva dell’ortofrutta, a partire dalla collaborazione tra Conip e i mercati generali, luoghi privilegiati della raccolta degli imballaggi. Il presidente di Italmercati, Fabio Massimo Pallottini, constata, tuttavia, il proliferare di sistemi illegali che reimmettono in circolo le cassette in plastica e auspica il rafforzamento dei controlli per prevenire i furti, che sottraggono preziosa materia prima al sistema produzione-utilizzo-raccolta-riciclo.
Altro argomento dell’evento è la volontà di sfatare l’equazione materiale=inquinamento. La sfida della nuova economia è quella di industrializzare il fine vita degli oggetti, trasformando il rifiuto in risorsa. Servono forti politiche industriali, nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Tre i pilastri: imprese efficienti, consumatori educati e in grado di facilitare la raccolta e il riciclo, una politica che metta a disposizione norme, autorizzazioni e servizi.
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