VOISIN / Phanie
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Non basterà più chiedere: “Sei maggiorenne?”. Lo avranno capito anche gli under 18 che basta dire sì per accedere. In Gran Bretagna i siti pornografici saranno obbligati a verificare la maggiore età degli utenti, oppure “rischiano sanzioni”. La legge, prima nel suo genere al mondo, entrerà in vigore il 15 luglio.
Il sostegno dei genitori
Non sarà più sufficiente un clic: i proprietari dei siti dovranno effettuari “controlli severi”, spiega il governo britannico. La norma, si legge in un comunicato, è sostenuta dall’88% dei genitori del Regno Unito con bambini e ragazzi tra i 7 ei 17 anni. Chi non assicura controlli abbastanza rigorosi, rischia il blocco dei sistemi di pagamento (tagliando quindi i flussi di guadagno dei siti) o l’oscuramento in Gran Bretagna. Il controllo è affidato alla British Board of Film Classification (BBFC).
Un bollino di qualità per la privacy
“L’accesso ai contenuti per adulti è attualmente troppo semplice per i minori”, ha spiegato il ministro per il Digitale Margot James. “L’introduzione della verifica dell’età obbligatoria è una novità mondiale e ci siamo presi il tempo di bilanciare le preoccupazioni sulla privacy con la necessità di proteggere i bambini da contenuti inappropriati”. Proprio la privacy, con dati trattati da piattaforme che potrebbero non farlo in modo appropriato, è una della maggiori preoccupazioni di chi si è opposto alla norma. Il governo ha spiegato che la verifica riguarda “l’età e non l’identità”.
E che, oltre ad obbedire al Gdpr (il regolamento europeo sulla protezione dei dati), i siti possono richiedere, su base volontaria, una nuova certificazione, la AVC (il certificato di verifica dell’età). È un bollino di qualità, rilasciato dalla BBFC, che assicura elevati standard in fatto di privacy e sicurezza. I siti dovranno anche pubblicare online (su Ageverificationregulator.com) i sistemi adottati nella gestione delle informazioni.
La strategia della Gran Bretagna
La legge blocca-pornografia fa parte di una più ampia azione del governo britannico, che l’8 aprile ha proposto una nuova legge sulla sicurezza online: imporrà vincoli e responsabilità alle piattaforme che diffondono online contenuti nocivi. Le nuove norme dovrebbero prevedere multe salate e responsabilità dirette dei vertici. Nei casi più gravi alle aziende potrebbe anche essere vietato di operare nel Regno Unito.
Il primo passo è stato la pubblicazione di un libro bianco, con l’avvio di una consultazione pubblica. Nei prossimi mesi si conosceranno i dettagli delle nuove regole. Sia nella presentazione dei nuovi vincoli social che in quelli per il controllo dei siti pornografici, Londra ha ripetuto lo stesso obiettivo: “Vogliamo rendere la Gran Bretagna il luogo online più sicuro al mondo”.
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