di Barbara Pavarotti
Giulio Tarro, virologo di fama mondiale, pluricandidato al Nobel, è un’esperienza indimenticabile. Per la saggezza, la profondità, l’acume e l’enorme preparazione scientifica di un medico -nato a Messina nel 1938, allievo di Sabin e dal curriculum internazionale lungo chilometri- che è un autentico vanto per l’Italia.
Il suo ultimo libro “10 cose da sapere sui vaccini”, sottotitolo “Tutta la verità, un libro indispensabile per genitori consapevoli” (Newton Compton Editori) è stato presentato alla libreria Horafelix di Roma, in via Reggio Emilia, dietro Porta Pia, giovedì 7 marzo. Il professor Tarro è anche presidente della prestigiosa Norman Academy, che promuove lo scambio culturale e artistico a livello internazionale, con finalità filantropiche e umanitarie.
Il bagaglio etico, culturale e professionale di ogni accademico viene condiviso con gli altri, secondo i principii dell’Accademia di nobiltà e altruismo. Per questo con il professor Tarro, a Horafelix, era presente anche il Gran Priore della Norman Academy, Don Riccardo Giordani di Willemburg.
Per due ore lo scienziato Giulio Tarro ha parlato dei vaccini, di fronte a un pubblico che poi ha fatto la fila per comprare il suo libro e avere la sua dedica. Mai un momento di stanchezza, di distrazione da parte delle persone che hanno affollato la libreria romana, piena fino all’ inverosimile e diventata in pochi mesi un cenacolo culturale della Capitale.
Un pubblico ansioso di sapere, di conoscere la verità su un decreto -quello dell’ex ministro della Salute Lorenzin sull’ obbligatorietà di 10 vaccini nel primo anno di vita di ogni bambino- che tanto scalpore ha suscitato in tutta Italia. Il professor Tarro non si schiera, non prende posizione. Espone solo i pro e i contro, quelli a volte trascurati dagli stessi medici vaccinatori e da chi dovrebbe raccogliere il rischio di reazioni avverse. Si parte da un dato di fatto: i vaccini sono fondamentali, hanno salvato vite e sono un enorme progresso medico-scientifico.
Perché dunque l’obbligatorietà di 10 vaccini nei neonati -difterite, epatite B, meningite, morbillo, parotite (più comunemente “orecchioni”) , pertosse, poliomelite, rosolia, tetano, varicella- ha provocato tanto clamore?
Il professor Tarro porta studi, fonti, ricerche internazionali e dimostra che l’obbligatorietà non è mai un buon sistema: quello che conta è un’adeguata campagna di informazione, imparziale, in modo che la gente aderisca di propria volontà e non per coercizione. Non vanno radiati i medici che espongono perplessità, ma vanno ascoltati. Non bisogna penalizzare le famiglie, con multe e sanzioni, ma fornire loro tutti gli strumenti necessari per valutare. Ovvio, che, se si instaura un sistema coercitivo, ci sarà sempre qualcuno pronto a sospettare un conflitto di interessi. Ovvero che l’industria farmaceutica condizionile politiche sanitarie di governi e le scelte didattiche di università e centri di ricerca. Del resto, come è riportato nel libro, il British Medical Journal, scrive: “nel condurre gli studi i ricercatori sono finanziati dalle ditte farmaceutiche e questo condiziona le conclusioni degli studi nel 90 per cento dei casi”. E ancora: “quei vaccini che non difendono da minacce imminenti o credibili dovrebbero essere gradualmente eliminati o ritardati. Infine tutti gli aspetti della vaccinazione dovrebbero essere monitorati e valutati da studi indipendenti”
(British Medical Journal 2016).
Il tema è troppo complesso per essere condensato in un articolo. Bisogna leggere il libro del professor Tarro, riga per riga, capire. Magari ascoltare chi chiede di rivedere il calendario vaccinale in uso e di valutare i rischi di vaccini somministrati in neonati dal sistema immunitario ancora immaturo e quindi facilmente squilibrabile. Molti studi dimostrano che, se le vaccinazioni venissero posticipate a un’età maggiore di due-tre mesidi vita, si ridurrebbe il rischio di reazioni avverse. Di iniziarle, quindi, almeno nel secondo semestre di vita.
Nel suo libro, il professor Tarro riporta tutte le opinioni, per questo è “uno strumento indispensabile per genitori consapevoli”. Ricorda che i pediatri, prima della vaccinazione, dovrebbero raccogliere l’anamnesi familiare, comportamentale, ambientale. I genitori dovrebbero ricevere dal vaccinatore le schede tecniche dei vaccini per conoscerne proprietà, controindicazioni, componenti. Non solo, una campagna per la corretta igiene è la più importante azione di prevenzione. Ancora: i genitori hanno il diritto e il dovere di essere informati -in base alla legge 210 del 1992- sulle modalità per ottenere l’indennizzo per i danni vaccinali, in capo non più alle case farmaceutiche, ma allo Stato. Questa legge dovrebbe essere ben esposta in tutti i servizi di igiene e immunoprofilassi.
Soprattutto, il professor Tarro ricorda a tutti un principio fondamentale, ben in linea con gli scopi della Norman Academy: il medico non può essere un semplice esecutore di linee guida, di protocolli. Deve valutare i pazienti “in scienza e coscienza”, non può curare secondo schemi predefiniti indipendentemente dalla persona. Deve sempre porre al centro il paziente e la sua storia.
E deve essere a tutti sempre ben presente il principio di precauzione ribadito dal Consiglio di Stato: evitare che si consideri la specie umana come un insieme di cavie sulle quali saggiare tutto quanto è capace di inventare il progresso tecnologico. Da uno scienziato che ha dedicato la sua vita alla cura degli altri e alle scoperte scientifiche, è arrivata, quel pomeriggio di marzo 2019 a Horafelix, una grande lezione di umiltà e di ascolto. Doti che solo i Grandi sanno avere. Per questo gli applausi del pubblico non finivano mai, per questo la Norman Academy si pregia di avere il professor Tarro come suo presidente. Quando uno scienziato lavora col cuore i risultati li ottiene. Sempre. E i risultati sono affetto, stima e credibilità. E tanta riconoscenza per l’immenso lavoro.