(ANSA) – GENOVA, 7 MAG – Cammina con un grande peluche sotto il braccio, un orso gigante da portare “laggiù che ci sono altri bambini. Così avrà una nuova vita”. Giovanni Viviano è un nonno.
Fino a quando non si è separato poco tempo fa viveva al civico 7 di via Porro, nella palazzina al cui tetto si appoggiava Ponte Morandi. Adesso, sulle mura di quella casa ha voluto scrivere Ciao con la vernice. “La mia ex moglie si è sentita male, troppa emozione, non ce l’ha fatta a rientrare – ha detto – Io son piu forte, loro non ce l’hanno fatta, hanno visto tutti i Natali li e per loro era la loro casa”. Una casa “che abbiamo comprato con tanti sacrifici, con tanta fatica anche se era sotto il ponte.
In via Porro pensavamo al ponte come uno di famiglia e nessuno pensava che potesse cadere. Quel giorno è stato devastante”. Poi Giovanni pensa ai 43 morti: “Loro sì che sono vittime. Adesso, speriamo che il tempo ci porti pace. Pace per noi, per tutti e per Genova”.