Il gioco illegale in Italia potrebbe valere fino a 20 miliardi di euro pari a circa il 20% del gioco legale. Federico Cafiero De Raho, procuratore antimafia, non ha dubbi: «Oltre alle infiltrazioni criminali, è certo che l’area del gioco presenti dei rischi per la salute dei cittadini, anche se i dati oggi in nostro possesso sono, forse, meno allarmanti di quelli che emergono dal consumo di tabacco, di droghe e di alcol. Una specifica dipendenza che però non va affrontata «vietando di fatto di giocare legalmente, per un verso non garantisce una libertà che deve essere comunque rispettata, per l’altro spalanca praterie per il gioco illegale» .
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Il proibizionismo non è la soluzione
Nel corso della presentazione della rapporto Eurispess sul gioco e sugli effetti prodotti dalla legge regionale del Piemonte sulle limitazioni al gioco e lo spegnimento di videolottery e new slot, il procuratore antimafia ha ricordato che pur non esistendo stime ufficiali sulle quote di mercato del gioco pubblico sottratte dalla criminalità organizzata, ci sono operazioni che lasciano evidenze ben precise. Nella sola operazione coordinata dalla Dna lo scorso novembre, le Procure di Reggio Calabria, Catania e Bari, hanno sequestrato valori per circa 1 miliardo di euro. Senza considerare, poi, che queste e tutte le altre poste dell’illegale finiscono nei paradisi fiscali per poi ritornare “sbiancati” nella Penisola o in altri paesi europei, inquinando ulteriormente tanti settori dell’economia legale. Una cosa è certa: il proibizionismo, – ha concluso De Raho – in questo come in altri settori, ha sempre dimostrato di non essere una soluzione».
Aumentano i sequestri della Gdf
Secondo i dati forniti dalla Guardia di Finanza, dopo l’entrata in vigore della legge regionale sono aumentati i sequestri degli apparecchi illegali. Nel 2016 erano stati solo 51, con tributi evasi per euro 476.838,00, nel 2017 sono aumentati in modo esponenziale fino a 2.443, con una somma evasa pari a euro 952.708,00. Nel 2018 c’è stato un temporaneo ridimensionamento numerico, con 102 apparecchi sequestrati, ma i tributi evasi raggiungono la somma record di euro 4.596.919,00. Nel 2019, il numero dei sequestri è tornato a salire: 251 nei primi tre mesi.
Il crollo del gioco in Piemonte
Videolottery e news slot tagliate dell’80%, 2 miliardi in meno di euro giocati, 5.200 posti di lavoro persi e 220 milioni di euro di minori entrate per lo Stato. È la stima degli effetti della contrazione dell’offerta del gioco pubblico in Piemonte prodotti dalla legge regionale n. 9/2016, elaborata dall’Osservatorio Giochi, legalità e patologie dell’Eurispes nello studio “Gioco pubblico e dipendenze in Piemonte”. Tra marzo 2017 e settembre 2018, sempre secondo l’istituto di ricerca, è stata fortissima la riduzione del numero degli esercizi che propongono l’offerta del gioco: i punti vendita generalisti sono scesi da 6.241 a 1.788. Per gli apparecchi Awp operativi in Piemonte si è scesi da 26.134 a 12.468, con una riduzione del 52%. Va ricordato che alla prima scadenza del 20 novembre 2017, erano interessati solo gli esercizi “generalisti”, per i quali le norme consentono la presenza delle sole New slot (Awp), mentre i negozi specializzati, non interessati da questa prima
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