Pubblicato il: 15/05/2019 15:19
Il borgo di Montiglio Monferrato, in provincia di Asti, è il set del film ‘Qui non si muore’ di Roberto Gasparro, giovane regista che per l’occasione ha radunato attorno a sé un cast di firme del cinema italiano: il Premio David di Donatello Tony Sperandeo, Franco Barbero, Giorgio Serra, Barbara Bacci, Alessandro Gamba, Margherita Fumero.
“Se è vero che noi siciliani siamo famosi per le calorose accoglienze – dice Sperandeo – qui ci hanno superato con una gentilezza da applausi. Siamo trattati da star, eppure siamo soltanto operai del cinema. Ringrazio il Sindaco, la Giunta, la gente e i Professionisti tutti che ci hanno coadiuvato. Sono conosciutissimo per i film di mafia, però questa è la quarta volta che indosso i panni di un prete. Mi piace Roberto Gasparro, è carico di entusiasmo e dirige tutto benissimo: avrei dovuto fare la parte di un ministro burbero e cattivo, invece l’ho convinto a farmi vestire i panni di Don Gaetano. E poiché sono un prete discolo, la curia mi ha messo al 41 Bis, battuta che cito anche nel film: quindi, alla fine, tutto torna!”.
“Montiglio è un paese meraviglioso, gli abitanti sono fantastici, noi stiamo tutti benissimo e mangiamo tantissimo. Quindi, prevedo di ingrassare molto prima di far rientro a Torino: sarà forse anche per questo che qui mi definiscono spesso un’artista di peso e di spessore?”, scherza Margherita Fumero, nel film madre del Sindaco che riporterà la vita a Montiglio Monferrato. Mentre Barbero, che interpreta uno degli anziani del Paese, evidenzia come l’opera racchiuda in sé “un bellissimo messaggio: occorre aprirsi al nuovo cogliendo di esso e da esso tutto il meglio che può apportare, evitando però di farsi fagocitare completamente da esso. E’ l’equilibrio che fa la differenza”.
“Alle volte la vita e il caso sorprendono – si confida Alessandro Gamba, alla prima prova da protagonista nel ruolo del sindaco, quale primo cittadino omossessuale grazie al cui operato torneranno le fatidiche nuove nascite nel borgo monferrino – non sono assolutamente del mestiere, ma mi sono dato subito disponibile a prendere la palla al balzo per quest’avventura piovutami addosso dal Cielo come un dono provvidenziale. L’attualità del tema è stata la molla decisiva perché accettassi subito e di buon grado: il mio modo di contribuire attivamente all’incontro armonico tra generazioni differenti, tutte partecipi della sfida più giusta, ovvero il prosieguo della vita in un luogo che profuma di storia”.
“Montiglio è un paese meraviglioso, gli abitanti sono fantastici, noi stiamo tutti benissimo e mangiamo tantissimo. Quindi, prevedo di ingrassare molto prima di far rientro a Torino: sarà forse anche per questo che qui mi definiscono spesso un’artista di peso e di spessore?”, scherza Margherita Fumero, nel film madre del Sindaco che riporterà la vita a Montiglio Monferrato.
“Su questo set è magia pura l’incontro fra generazioni diverse unite sotto il segno di questa pellicola che è di per sé un inno alla vita”, sottolinea la Bacci “già innamorata” del posto e dell’atmosfera monferrina. “Ho molto da imparare dai più anziani del cast. Roberto Gasparro – dice – è un ottimo collante fra tutti, ha le idee chiare ma lascia anche ampio spazio in scena al meglio di ciascuno di noi, stimolandoci continuamente”. Giorgio Serra che nella finzione cinematografica è Piero, “uno dei quattro vecchietti discoli che sperano di rilanciare questo paese”, esprime l’audspicio che i sogni al centro della pellicola si avverino, “colpendo la sensibilità di tutti e di chi di dovere anche nella realtà quotidiana”.
“Al momento tutto molto positivo, dal ciak all’interazione con la gente e il territorio. Grazie di cuore al Sindaco Dimitri Tasso, vera anima di questo Paese, amatissimo e stimatissimo da tutti i suoi concittadini. Proseguiamo ancor più decisi e convinti sulla strada felicemente intrapresa”, è soddisfatto il regista. Un sentimento condiviso anche dallo stesso primo cittadino di Montiglio Monferrato: “Questo film è una vetrina importante, che ben si sposa con la vocazione di richiamo internazionale insita in Montiglio e che intendiamo nel tempo rilanciare e sostenere: l’opera di Roberto Gasparro ha colorato il paese e le frazioni intorno di umanità e di entusiasmo. Gliene siamo vivamente grati”.
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