La decisione di Donald Trump di porre fine al programma di protezione dei cosiddetti “dreamer”, gli immigrati clandestini entrati nel Paese quando erano minorenni, è illegale. Lo schiaffo al presidente americano è arrivato da una Corte d’appello federale della Virginia. Per la Corte la decisione di mettere fine al programma è stata «arbitraria e frutto di un capriccio».
IL NUOVO PIANO SULL’IMMIGRAZIONE ALLA CASA BIANCA
Appena 24 ore prima lo stesso Trump aveva illustrato alla Casa Bianca il nuovo piano sull’immigrazione, che mira a cambiare la narrativa di un’amministrazione ostile a tutti i migranti rassicurando così anche quel mondo economico che ha bisogno di manodopera specializzata, a partire dalla Silicon Valley. Il piano, messo a punto con il genero-consigliere Jared Kushner, non prevedeva però disposizioni sui “dreamer”, i giovani arrivati negli Usa quando avevano meno di 16 anni con genitori clandestini.
IL MALCONTENTO DI DEMOCRATICI E REPUBBLICANI
La nuova politica prevede di privilegiare la qualificazione, l’età o il settore di attività dei richiedenti la “green card”, il permesso di residenza permanente, a scapito dei criteri di ricongiungimento familiare. Il piano sembra scontentare entrambi i partiti e ha poche possibilità di essere approvato al Congresso, sullo sfondo di una tesa campagna per la Casa Bianca di fatto già cominciata. Parte dei repubblicani è per una linea più dura e non è entusiasta del fatto che il numero delle “green card” resterebbe invariato: circa un milione. Insoddisfatti anche i democratici, in particolare perché viene ignorato un percorso per regolarizzare i “dreamer”.