La stigmatizzazione contro le comunità Lgbti è ancora forte nel mondo come dimostrano legislazioni che puniscono l’omosessualità anche con la pena di morte. Ciò alimenta la violenza e il clima di paura compromettendo, allo stesso tempo, gli sforzi per rendere efficace la prevenzione dell’aids.
OTTO PAESI PUNISCONO L’OMOSESSUALITÀ CON LA PENA DI MORTE
Lo ha ribaditro l’Onu in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia che si celebra il 17 maggio. Più di 65 Paesi condannano ancora le relazioni tra persone dello stesso sesso, di cui otto arrivano a punire i ‘colpevoli’ con la pena di morte. «Abbiamo l’obbligo morale e legale di abrogare queste leggi discriminatorie», ha dichiarato il direttore esecutivo del programma Onu contro l’aids, Gunilla Carlsson, «Per poter combattere l’hiv abbiamo bisogno di uguaglianza, giustizia e protezione contro la violenza».
ALLARME OMO-TRANSFOBIA IN ITALIA
Secondo i dati raccolti dal numero verde contro l’omo-transfobia Gay Help Line 800 713 713, in Italia oltre un ragazzo al giorno è vittima di violenza in famiglia per omotransfobia ed il 70% degli studenti gay subisce bullismo a scuola. C’è inoltre un incremento degli episodi di omofobia sul lavoro: sono il 12%, mentre solo 1 minore su 60 pensa sia utile denunciare. Nell’ultimo anno il Gay Help Line ha ricevuto oltre 20.000 contatti da tutta Italia, tramite telefono, chat (Speakly.org), email, etc. Oltre 260 mila contatti dal 2006 anno di nascita del servizio.
4.000 SEGNALAZIONI NEL 2019
In particolare quest’anno sono state ricevute segnalazioni da oltre 4.000 minori, e solo tra i 12 ed i 21 anni sono oltre 400 i casi di gravi maltrattamenti familiari segnalati, con un incremento dei casi di minori. «Il dato che emerge maggiormente nell’ultimo anno, è il crescente livello di omofobia con un incremento del 2,5% (ora al 74,5%, l’incremento è del 4,5% in 2 anni) ed un aumento del 6% (ora al 2%) delle discriminazioni sul lavoro a scapito delle persone lesbiche e gay.