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Pubblicato il: 21/05/2019 13:47
di Veronica Marino
Fumata bianca per le nomine della riscossa dell’ad Salini che, dopo tre giorni di attesa, passano il vaglio delle riflessioni più approfondite. Tre donne nella nuova Corporate Rai: Elena Capparelli alla direzione dell’Area Digital; Monica Caccavelli alla direzione Acquisti; Simona Martorelli alla Direzione delle Relazioni Internazionali. Novità anche alla Direzione delle ‘Risorse Umane’, guidata d’ora in poi da Felice Ventura, che prende il posto di Luciano Flussi il quale, contrariamente a quanto poteva immaginare chi lo conosce bene – considerata la sua passione per il lavoro – avrebbe deciso di andare via, anticipatamente, ad ottobre. Alle ‘Infrastrutture Immobiliari e Sedi Locali’ Alessandro Zucca.
A guidare per primo il Transformation Office della Rai è poi Piero Gaffuri, mentre va ad Andrea Montanari (ex direttore Tg1) l’Ufficio Studi. Non manca un cambiamento significativo anche nella Direzione Relazioni Istituzionali: esce Fabrizio Ferragni (al centro di polemiche per aver cercato di dissuadere Fazio dall’invitare Di Maio) ed entra Stefano Luppi, che viene promosso così da vicedirettore con delega ai Rapporti con la Vigilanza Rai a capo della direzione. Nessuna novità nella ricca direzione della Produzione Tv che, stando ai primi accordi, doveva andare alla Lega (Massimo Ferrario) e invece resta in mano a Roberto Cecatto. Una scelta che l’ad Fabrizio Salini, a quanto apprende l’Adnkronos, avrebbe fatto per diverse ragioni, in primis quella di avere al comando della struttura che è, di fatto, il core business dell’Azienda (con quasi 4.000 dipendenti) un manager che la conosce già a menadito e sa farla funzionare a pieno regime, considerato che i palinsesti estivi navigano ancora a vista, quelli autunnali devono cominciare ad essere abbozzati e che si tratta di una direzione che avrà responsabilità più grandi con il nuovo piano industriale.
A dirigere la Comunicazione Rai arriva, infine, Marcello Giannotti, già nello staff dell’ad come consulente per la comunicazione. E ora entriamo nel merito. La scelta delle donne appare come una risposta concreta ad una delle fragilità emerse dal ‘Piano di gestione e sviluppo risorse umane’ approvato il 27 marzo scorso dove un grafico relativo al Gruppo (Rai, Rai Way, Rai Cinema, Rai Com, Rai Pubblicità) segnalava il 24,48% dei dirigenti donna rispetto al 75,52% di dirigenti uomini (nella sola capogruppo il 22,94% di dirigenti è donna contro il 77,06% di dirigenti uomini). Così come sembra chiara la volontà di dare un segnale preciso nei confronti di quanti, dentro e fuori la Rai, hanno recentemente sollecitato l’amministratore delegato ad agire con l’autonomia e l’autorevolezza che competono al suo ruolo: sembrano andare in questa direzione la scelta di lasciare la Produzione Tv a Cecatto e di cambiare il capo delle Relazioni Istituzionali con il quale avrebbe instaurato un legame di fiducia Foa più che lui. Anche sul fronte dei rapporti di forza interni queste nomine hanno qualcosa da raccontare. Elena Capparelli, che ora lascia la vicedirezione di Rai3 per guidare l’Area Digital, nasce come content manager a Rainet, esperta in particolare di contenuti web. Anche Felice Ventura, che ora guiderà le Risorse Umane, è stato responsabile dell’area Legale e Contratti e degli Affari Generali di Rainet. Idem per Piero Gaffuri, ora Transformation Officer dell’Azienda e fino a ieri Direttore Bilancio Sociale, un manager esperto, entrato in Rai con Celli per occuparsi della divisionalizzazione della Rai (strada successivamente abbandonata), poi divenuto presidente di Rai Way e poco dopo amministratore delegato di Rainet. Tutte figure che vengono, quindi, da Rainet dove nello stesso periodo è stato presidente il consigliere Rai Giampaolo Rossi, grande sostenitore del piano industriale di Salini. Questione femminile, prova di autonomia dell’ad e attenzione agli equilibri interni, infine, non hanno comunque impedito soluzioni rispettose delle professionalità aziendali.
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