Toni Servillo
Pubblicato il: 22/05/2019 16:49
di Enzo Bonaiuto
Lezioni di teatro, ma indirettamente anche di storia, nella Parigi del 1940 sotto l’incubo dell’invasione nazista, con il testo di Moliere per il ‘Don Giovanni’ che si interpone con i comizi di Hitler. E’ la particolarissima atmosfera che si respira con ‘Elvira’, lavoro tratto da ‘Moliere e la commedia classica’ di Louis Jouvet ripreso da Brigitte Jaques, che vede al teatro Argentina di Roma fino al 2 giugno Toni Servillo impegnato nella duplice fatica di regista e di attore protagonista, assieme alla giovanissima (23 anni) Petra Valentini per una produzione cofirmata dal Piccolo di Milano e dai Teatri Uniti.
Lo spettacolo è tratto dalle sette lezioni che il francese Jouvet tenne al Conservatorio nazionale di arte drammatica di Parigi durante i mesi che furono segnati dall’occupazione tedesca della Francia e che furono stenografate da una donna che poi sarà deportata nel lager di Auschwitz, al quale riuscì a sopravvivere. L’esperto regista dà lezioni di interpretazione alla giovane attrice, cui sarà interdetto di recitare perché ebrea, impegnata nelle prove per il personaggio di Elvira nel ‘Don Giovanni’ di Moliere, svelando e trasferendo alla compagnia i meccanismi scenici, interpretativi, psicologici, linguistici che regolano il mestiere di attore.
“Il teatro torna a essere un messaggio di speranza e di resistenza dell’umanità che si oppone all’orrore incombente della realtà – osserva Toni Servillo nelle note di regia – Il complesso delle riflessioni di Jouvet è particolarmente valido oggi, per significare soprattutto ai giovani la nobiltà del mestiere di recitare, che rischia di essere svilito in questi tempi confusi. Il teatro diventa in luogo in cui ci si perde per ritrovarsi”.
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