«Tutte le istituzioni europee hanno già indicato l’Agenda 2030 come quadro di riferimento per il futuro dell’Unione. Ora bisogna passare dalle dichiarazioni ai fatti concreti. Le sfide che l’Europa dovrà affrontare sul piano economico, sociale, ambientale e istituzionale sono enormi e per questo proponiamo che la nuova Commissione, il Semestre europeo e le priorità strategiche 2019-2024 siano disegnate a partire dai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile».
Lo ha detto il portavoce di Asvis Enrico Giovannini durante la conferenza internazionale “Per un’Europa campionessa mondiale di sviluppo sostenibile”, che stamane ha inaugurato il Festival dello Sviluppo Sostenibile all’auditoriiu Parco della musica di Roma, alla quale partecipano, tra gli altri, il premier Giuseppe Conte e il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco.
Conte: una cabina di regia per il “Benessere Italia”
«Per rendere l’Europa ‘campione mondiale’ dello sviluppo sostenibile”, dobbiamo innanzitutto comprendere se l’attuale struttura dell’Unione e, in particolare, dell’Eurozona sia adatta o meno a preservare e distribuire il benessere in modo equo. Non possiamo limitarci ad osservare le dinamiche aggregate dell’Unione, ma dobbiamo capire cosa accade all’interno dei singoli Paesi, delle classi sociali, delle diverse fasce d’età», ha sottolineato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un passaggio del suo intervento al Festival dello Sviluppo Sostenibile 2019.
Poi l’annuncio: «Intendo istituire a Palazzo Chigi la Cabina di regia “Benessere Italia”, allo scopo di coordinare le politiche di tutti i ministeri nel segno del benessere dei cittadini», ha detto il premier Giuseppe Conte precisando che il «decreto volto ad istituire la Cabina a palazzo Chigi è già stato improntato». Tra le attività di studio della Cabina anche lo «sviluppo sostenibile, la crescita economica equilibrata, un’economia fortemente competitiva che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, un livello elevato di tutela dell’ambiente. In esso sono contenuti anche importanti riferimenti alla lotta all’esclusione sociale, alle discriminazioni e alla solidarietà fra generazioni».
Visco (Bankitalia): svolta “green”, si punta su investimenti sostenibili
La Banca d’Italia si proietta sempre più verso una politica di investimento ‘green’. Lo ha sottolineato il governatore, Ignazio Visco, in occasione del Festival dello sviluppo Sostenibile. «La Banca d’Italia ha deciso di adottare una strategia di investimento che integra considerazioni Esg (Enviromental, Social, Governance ndr.) nella gestione del proprio portafoglio azionario». In pratica, ha sottolineato, la metodologia utilizzata in precedenza, della quale sono stati confermati i principi di diversificazione e di neutralità di mercato, «è stata integrata con due tipologie di valutazioni.
La prima esclude gli investimenti in titoli emessi da società che operano prevalentemente in settori non conformi al Global Compact delle Nazioni Unite – l’accordo, approvato nel 2004, che stabilisce i principi che le imprese dovrebbero seguire nelle aree dei diritti umani, del lavoro, della sostenibilità ambientale e delle misure per prevenire la corruzione. La seconda privilegia i titoli di quelle società che mostrano le valutazioni migliori sotto il profilo Esg». Visco ha sottolineato che «la nuova metodologia comporta un significativo miglioramento dell’impatto ambientale dei nostri investimenti finanziari: le aziende incluse nel nuovo portafoglio si caratterizzano per un più basso grado di emissioni di gas serra (con una riduzione del 23%) e minori consumi di energia e di acqua (del 30 e del 17 per cento, rispettivamente). Ne consegue, altresì, una più efficace gestione dei rischi». Per il momento la strategia è applicata agli investimenti azionari, ha precisato ricordando che «è in corso di valutazione la possibilità di estenderla ad altre classi di attività, quali le obbligazioni societarie».
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Le proposte di Asvis
Asvis – che con i suoi oltre 240 aderenti è la più grande rete di organizzazioni della società civile – ha lanciato alcune proposte per attuare l’impegno enunciato dal Consiglio, dal Parlamento e dalla Commissione di fare dello sviluppo sostenibile l’architrave delle politiche europee. L’Asvis indica l’Agenda 2030 come riferimento per le politiche europee del prossimo quinquennio. Chiede una modifica dei sistemi di governance (compreso il “Semestre europeo”) per monitorare il cammino verso i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, coordinare le politiche settoriali e creare un sistema di “valutazione di sostenibilità” delle nuove proposte legislative. Ha anche proposto di designare, nella nuova Commissione europea, un vicepresidente responsabile dell’integrazione delle politiche per la sostenibilità.
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Chiede inoltre di orientare il bilancio Ue 2021-2027 alla realizzazione dell’Agenda 2030. Chiede che, oltre al vicepresidente per gli affari esteri, la difesa e la sicurezza, ci siano quattro vicepresidenti per ciascuno dei pilastri fondamentali dell’Agenda 2030 (economia, società, ambiente e istituzioni) che coordinino l’azione di Commissari incaricati di raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Inoltre, alle dirette dipendenze del presidente dovrebbe esserci un commissario responsabile della coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile. «I prossimi mesi saranno cruciali per il futuro dell’Europa – ha detto il presidente dell’Asvis Pierluigi Stefanini – e confidiamo che i neoeletti al Parlamento e alla Commissione, compresi i rappresentanti italiani, realizzino politiche in grado di far avanzare l’Unione europea verso i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile».
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