Come sospettava la Lega, critica anche sulla reale urgenza del provvedimento, c’è un problema di copertura per il Decreto “Famiglia” sponsorizzato dal vicepremier Luigi Di Maio. A dirlo è il ministro dell’Economia, Giovanni Tria che in una intervista ad “Agorà” (Rai 3) ha spiegato che le risorse per finanziare le misure per le famiglie in difficoltà «per ora non sono state individuate». Per Di Maio la copertura dovrebbe essere garantita da circa un miliardo di euro di stanziamenti non utilizzati per il Reddito di cittadinanza. Ma secondo Tria «non sappiamo cosa sia questo miliardo», e per questo l’adozione del Dl è stata rinviata: «Se si spenderà meno di quanto preventivato si saprà a fine anno e non adesso. È inoltre chiaro che queste spese non possono essere portate all’anno successivo».
«80 euro tecnicamente errati,verrano riassorbiti»
Tra le riforme in cantiere, se la maggioranza sopravviverà senza scosse al voto europeo, c’è il riassetto delle norme fiscali che, ha sottolineato Tria, porterà anche al riassorbimento del bonus da 80 euro introdotto dal Governo Renzi «anche perché tecnicamente è stata una decisione sbagliata, fatta male». Il deficit, ha aggiunto il ministro riferendosi al dibattito sullo sforamento del limite del 3% nel rapporto deficit/Pil, « non è una decisione autonoma dai mercati perché significa prendere denaro a prestito, il deficit significa che qualcuno sia disponibile a prestarci del denaro a quel tasso di interesse. Inutile pensare di fare un deficit per 2-3 miliardi in più quando poi per fare questo dobbiamo fare interessi aggiuntivi per 2-3 miliardi». E alla domanda se avesse spiegato il concetto anche al leader della Lega Tria ha risposto: «Salvini lo sa bene e non devo spiegare nulla a nessuno. C’è una campagna elettorale in atto».
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Sul Pil: «Mi aspetto migliori in seconda metà 2019 e in 2020»
Il ministro si è detto invece ottimista sull’andamento dell’economia. «Nella seconda parte dell’anno potremo avere una ripresa più forte e dipende anche da quanto riusciamo a creare fiducia negli investitori e fiducia nei risparmiatori, che così possono utilizzare più reddito per i consumi. Per questo non bisogna creare allarmi per il futuro», ha sottolineato ribadendo – nel day after di uno dei Cdm politicamente più tesi del Governo M5S-Lega – l’importanza della stabilità politica, «uno dei fattori importanti della crescita, come quella sociale, e quella finanziaria». «Mi aspetto una crescita maggiore nella seconda parte dell’anno e soprattutto il prossimo», ha concluso Tria osservando che «le stime del Governo sono molto prudenziali, in generale le stime di crescita sono cambiate di mese in mese in senso negativo e ora ricominciano a cambiare ma in segno positivo».
Zingaretti: è paralisi e conti fuori controllo
Le parole di Tria sulle coperture del Dl famiglia e crescita sono accolte dall’opposizione come una conferma dello “stadio terminale” dell’alleanza di Governo. «Ieri hanno discusso due provvedimenti come figurine Panini, siamo alla paralisi, l’unica cosa che fanno è il compromesso sulle nomine che devono fare. Intanto Tria conferma che i conti pubblici sono fuori controlli o salirà l’Iva o ci saranno tagli ai servizi, non c’è alcuno spazio per lo sviluppo e la crescita. Questo è un costo non per il Pd ma per l’Italia», attacca il leader dem Nicola Zingaretti intervistato dall’Ansa.«Sarà lunga e difficile, non faremo riedizioni di cose passate – ha aggiunto Zingaretti – ma guardando al fallimento di queste ore del governo c’è un’immensa esigenza di ricomporre una rappresentanza politica di tanti che non si sentono parte di questa cultura. La lista unitaria è il primo atto per la ricostruzione di altenativa al presente».
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