Il 24 maggio di 175 anni fa Samuel Morse inaugurava la prima linea telegrafica elettrica inviando un messaggio da Washington a Baltimora. A rendere possibile quel primo messaggio, che consisteva nella frase “Qual è l’opera che Dio compie” tratta dal Libro dei Numeri della Bibbia, era stato il sistema brevettato da Morse nel 1840 e il codice fatto di punti, linee e pause, ideato dallo stesso inventore americano e sviluppato in collaborazione con Alfred Vail, il codice Morse.
Da allora il telegrafo si è diffuso rapidamente in tutti i continenti, dando origine a una fitta rete sulla quale viaggiavano messaggi privati e le notizie che i corrispondenti inviavano ai loro giornali. Grazie al telegrafo, in quel periodo sono nate le agenzie di stampa, prima fra tutte la Agence Havas a Parigi nel 1835, seguita dalla britannica Reuters nel 1850 e l’italiana Agenzia Stefani nel 1853.
Seppur estese, le reti telegrafiche coprivano solo la terraferma e la comunicazione tra i continenti avveniva via nave e presto si sentì l’esigenza di utilizzare cavi sottomarini per risolvere il problema. Il primo cavo è posizionato nel 1845 nella baia britannica di Portsmouth e rapidamente si è sviluppata una fitta rete. Un’altra grande rivoluzione nelle telecomunicazioni è arrivata con il telegrafo senza fili, quando nel giugno 1896 Guglielmo Marconi depositava il brevetto alla base della nuova tecnologia e nel 1901 inviava il primo segnale attraverso l’Atlantico.
Oggi è ancora possibile inviare un telegramma dall’ufficio postale, ma questa tecnologia è passata in secondo piano dopo l’arrivo del telefono, del fax e infine di internet. Nel frattempo le telecomunicazioni si preparano a un nuovo salto in avanti con i satelliti per le telecomunicazioni quantistiche che promettono connessioni ultra veloci e a prova di hacker, come hanno dimostrato i primi esperimenti condotti in Cina.