I primi dati sono attesi per le ore 18 del 26 maggio. Nel giorno destinato a ridisegnare gli equilibri all’interno del parlamento Ue, i primi Stati da cui arriveranno stime e, in seguito, risultati delle elezioni europee 2019 sono Austria, Cipro, Grecia, Malta, Irlanda, Olanda, ma soprattutto Germania, anche se nel caso di alcuni Paesi andati al voto nei giorni scorsi sono già stati diffusi exit poll.
Alle 19 toccherà a Bulgaria e Croazia. Alle 20, Danimarca, Spagna e, soprattutto, Francia. Quindici minuti più tardi sono attese le prime stime sul parlamento europeo (le successive sono in arrivo alle 22.15). Alle 21, Polonia, Portogallo, Romania e Svezia. Alle 22 la Finlandia, per poi proseguire, dalle 23 (orario in cui chiudono le urne in Italia), con gli altri Stati membri.
I primi risultati ufficiali sono attesi alle 23.15 (definitivi per nove Paesi e provvisori per altri 13), con annesse proiezioni relative alla composizione del parlamento europeo. A partire dalla mezzanotte e un quarto, il quadro si andrà poi a completare con i risultati definitivi degli ultimi Stati membri. Il parlamento europeo è composto da 751 deputati, presidente incluso. Tuttavia, il numerò sarà ridotto a 705 nel caso in cui il Regno Unito dovesse uscire dall’Unione europea. L’Italia porta 73 deputati, destinati a diventare 76 in caso di Brexit.