Da una parte rassicura sulla tenuta del governo M5s-Lega, assicurando che «non mi interessa il riequilibrio dei poteri interni». Dall’altra traccia la strada da seguire in Europa con la prossima manovra, perché «gli italiani hanno dato mandato a me e al governo di ridiscutere in maniera pacata parametri vecchi e superati». Con un obbiettivo chiaro: «Abbassare le tasse è un dovere, lavoreremo per una manovra che produca uno choc fiscale positivo». È un Matteo Salvini galvanizzato dalla vittoria alle elezioni europee 2019 quello che ha parlato il 27 maggio in via Bellerio, con una conferenza stampa dai toni programmatici.
Il leader della Lega sa bene che da Bruxelles «è in arrivo una lettera della Commissione europea sull’economia del nostro Paese». Ma è convinto che «il nuovo parlamento europeo e la nuova Commissione europea saranno amici dell’Italia». Perché nel Vecchio Continente «è cambiata la geografia politica».
LA CONQUISTA DI RIACE E LAMPEDUSA
Lo scossone è forte anche all’interno dei confini nazionali. E Salvini cita due esempi: «A Riace e Lampedusa, i due comuni scelti dalla sinistra come simbolo contro di me, la Lega è primo partito. Evidentemente la richiesta di un’immigrazione regolare, qualificata, positiva rispecchia la volontà degli italiani, non solo un capriccio di Salvini. Questa è la prima battaglia che andremo a condurre e vincere in Europa». A Riace, località nota in tutto il mondo per il modello di accoglienza e integrazione dei migranti sperimentato dal sindaco sospeso Mimmo Lucano, la Lega ha ottenuto un clamoroso 30,7% di preferenze. Secondo il M5s con il 27,4%, terzo il Pd con 17,3%.
AVANTI CON L’AUTONOMIA REGIONALE E LA TAV TORINO-LIONE
Salvini ha quindi ribadito che la partnership di governo con il M5s non sarebbe a rischio: «Ho sentito il presidente del Consiglio e ribadisco la lealtà della Lega al contratto e al governo». Ma su alcuni dossier è evidente che dovrà esserci un cambio di direzione: «Si va avanti, questo gli italiani ci chiedono, sull’autonomia regionale e sulle grandi opere. Il voto italiano e francese permetterà all’Europa di investire ancora più soldi su progetti come la Tav e altre infrastrutture stradali, portuali e aeroportuali. È un mandato chiaro: andate e fate».
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