(ANSA) – SULMONA (L’AQUILA), 30 MAG – “In carenza di atti concreti nell’immediato, ci dichiariamo sin da ora pronti alla mobilitazione per la salvaguardia del Punto Nascita, per l’adeguamento del fabbisogno del personale e per la garanzia dei servizi sanitari costituzionali. Nel frattempo verrà immediatamente inviata una richiesta di audizione alla V Commissione Consiliare della Regione Abruzzo ‘Salute, Sicurezza, Sociale, Cultura, Formazione e Lavoro” sulle suesposte problematiche”. Lo sostengono in una nota il segretario generale della Cgil L’Aquila, Francesco Marrelli, e il segretario generale Fp Cgil L’Aquila, Anthony Pasqualone, a proposito delle notizie circa la dichiarata chiusura del Punto Nascita della Valle Peligna disposta dal Ministero della Salute e riportata nel verbale del Tavolo di monitoraggio tra Ministero e Regione Abruzzo del 28 marzo e del 9 aprile scorsi.
“Come dichiariamo da anni – sottolineano in una nota – il Punto Nascita di Sulmona, non solo non può essere chiuso, ma su di esso vanno effettuati i necessari investimenti che da troppo tempo mancano e che ne hanno determinato un lento declino a svantaggio della popolazione delle aree interne. Il Punto Nascita di Sulmona deve rappresentare un’opportunità di rilancio dei servizi sanitari nelle aeree più svantaggiate della Regione Abruzzo”.
“La politica – aggiungono – invece di intervenire sulle motivazioni che hanno generato nel tempo una contrazione del numero di parti, si preoccupa di affrontare il tema esclusivamente per perenni propagande elettorali di basso spessore senza che vengano trovate definitive soluzioni in merito. Continuano, infatti, ad essere taciute le necessità che sono alla base del mantenimento del Punto Nascita di Sulmona ovvero le condizioni orografiche del territorio, il disagio in cui versa un’intera popolazione e, nel caso in cui dovesse configurare la chiusura, un inesorabile e costante spopolamento delle aree interne”.
La Cgil e la Fp Cgil continuano oggi a “denunciare e a lottare affinché non debbano essere le future mamme a recarsi in centri lontani dalle proprie abitazioni ma che sia il Servizio Sanitario ad avvicinarsi a chi ne ha bisogno essendo il diritto alla salute inalienabile e di prossimità”. “Riteniamo – concludono – da sempre la vertenza sul punto nascita di Sulmona prima di tutto una questione di civiltà, perché sguarnire un territorio così vasto di un presidio fondamentale sarebbe una scelta scellerata. Strategica e fondamentale è la permanenza del Punto Nascita nel territorio della Valle Peligna anche in considerazione della nuova struttura Ospedaliera completamente antisismica (la prima ed unica nella Regione Abruzzo)”. (ANSA).