Intercettava le comunicazioni telematiche tra operatori commerciali, rubava le loro identità digitali, poi sollecitava pagamenti cambiando le coordinate bancarie per far finire il denaro in conti correnti nazionali ed esteri di soggetti compiacenti. E’ la tecnica del ‘man in the middle’ utilizzata da una 30enne nigeriana individuata dagli agenti del commissariato di Jesi, in collaborazione con la Mobile di Treviso, come responsabile di una serie di frodi informatiche aggravate compiute nelle Marche e in Veneto.
L’indagine è scattata dopo la segnalazione di un amministratore di condominio di Jesi che aveva fatto un bonifico di 45mila euro a una ditta per pagare lavori senza che l’importo fosse poi arrivato alla stessa: è emerso che era stato accreditato su un altro conto attivi in un sportello trevigiano.
Fingendosi impiegati di banca i poliziotti di Treviso hanno sorpreso la hacker a tentare di consegnare falsa documentazione alla direttrice dell’istituto per legittimare il proprio operato.