Sono 115 i kg di cocaina purissima intercettati, nei giorni scorsi, dalla guardia di finanza nel porto di Goia Tauro. La droga, divisa in 100 panetti, era stata depositata in un contenitore di bobine di carta proveniente da San Antonio (Cile). Dopo uno scalo a Rodman (Panama), il cargo era diretto a Livorno.
Lo stupefacente, una volta tagliato, avrebbe fruttato alle organizzazioni criminali circa 23 milioni di euro. Le continue indagini sulle rotte del traffico di droga, confermano che la ‘ndrangheta non ha completamente abbandonato l’utilizzare dello scalo marittimo calabrese per l’importazione della polvere bianca, nonostante lo spostamento dei container verso altri porti della Spagna e del Nord Europa.
La sinergia tra Guardia di Finanza ed Agenzia delle Dogane, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, resta quindi costante, sempre tesa a contrastare un fenomeno che affligge purtroppo non solo le fasce di popolazione più giovani ma anche una platea molto più vasta, cui sono da imputare anche una serie di costi “sociali” che possono essere intesi come quelli sopportati dai cittadini e dalla collettività, direttamente ed indirettamente, derivanti dalle conseguenze dell’uso di droga e del mercato ad esso connesso.