GLI AMBIENTALISTI: “DOPO 2 ANNI DI CONFRONTO SI PROCEDA SUBITO!”
Solo nella fascia offlimits delle 12 miglia sono presenti 27 relitti industriali
“Nell’incapacità dei Ministeri competenti di decidere ed essere conseguenti, dopo due anni di serrato confronto e conoscendo l’elaborato finale dal dicembre 2018, ci assumiamo la responsabilità di tirare fuori le carte di un piano di decommissioning di 34 impianti offshore (25 piattaforme, 8 teste di pozzo sottomarine, 1 cluster), 27 dei quali ubicati nella fascia di interdizione delle 12 miglia”, così dichiarano Greenpeace, Legambiente e WWF.
Le tre associazioni hanno distribuiranno questa mattina ai giornalisti, nel corso di una manifestazione sotto la sede del Ministero dello Sviluppo Economico di via Molise a Roma, l’inedita “Dichiarazione congiunta sul Programma di attività per la dismissione delle piattaforme offshore”, concordata nel dicembre 2018 tra Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e – secondo il documento e il carteggio in possesso delle associazioni – da Assomineraria, ovvero l’associazione di categoria dei petrolieri.
Le associazioni hanno ripetutamente chiesto inutilmente in questi mesi di rendere pubblico il piano in questione, anche in considerazione dell’approssimarsi della scadenza del 30 giugno, quando il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà procedere con la dichiarazione di dismissione mineraria prevista dal Decreto Ministeriale del 15 febbraio 2019.