Pubblicato il: 28/06/2019 11:49
Continua la crescita della mobilità condivisa che coinvolge ormai oltre 5 milioni di italiani. Nel 2018 i servizi attivi in Italia (car sharing, scooter sharing, carpooling, bike sharing, ecc.) sono 363, 14 in più dell’anno precedente, gli iscritti 5,2 milioni, un milione in più del 2017. Si sono registrati 33 milioni di spostamenti in sharing nel 2018, in media 60 al minuto, il doppio del 2015. Tendenza sempre più green: aumentano i veicoli elettrici in condivisione, soprattutto grazie al boom dello scooter sharing (+285% dei noleggi in un anno). Una piccola contrazione si registra nel bike sharing con la chiusura di alcuni servizi e una riduzione del 9% delle bici ‘su strada’.
A fare il punto sul settore, il terzo rapporto nazionale sulla sharing mobility presentato in occasione della Conferenza nazionale sulla sharing mobility. La popolarità di una mobilità che sta rivoluzionando il modo di spostarsi in città trova una conferma nei numeri assoluti: 7961 auto in car sharing (2126 elettriche) di cui 6787 free floating (l’auto che si preleva e si lascia ovunque) e 1174 station based (si preleva e lascia in appositi spazi); 2240 scooter in sharing, 90% elettrici; circa 36.000 bici offerte in bike sharing e 271 comuni in cui è attivo almeno un servizio di sharing mobility (57% al nord), con Milano e Torino che sono le città maggiormente “fornite” e Milano si conferma la città della Sharing Mobility.
La sharing mobility diventa sempre più sostenibile. Aumenta infatti nel 2018 la quota di auto e scooter elettrici condivisi rispetto al totale, passando dal 27% al 43% nell’ultimo anno. Lo rileva il terzo rapporto nazionale sulla sharing mobility presentato oggi in occasione della Conferenza nazionale sulla sharing mobility.
Italiani e mobilità: nonostante l’auto privata rimanga tuttora il mezzo di trasporto più utilizzato (57%), più della metà (54%) aumenterà l’utilizzo dei nuovi servizi di mobilità nei prossimi 3 anni (69%, anche se in logica complementare e non sostitutiva all’auto di proprietà), purché vi sia un’evoluzione dell’offerta lungo quattro direttrici. Le condizioni richieste sono: convenienza economica (richiesto da 9 italiani su 10), facilità di accesso al servizio (7 su 10), chiarezza dell’offerta (7 su 10 reputano i servizi ancora poco chiari, anche in riferimento a quelli più conosciuti, 1 su 2 non sa che è una formula pay-per-use) e riconoscibilità dell’operatore che fornisce il servizio (6 su 10 non conoscono offerte di mobilità di importanti operatori non tradizionali). Lo rileva l’analisi Deloitte presentata oggi in occasione della Conferenza nazionale sulla sharing mobility.
Adnkronos.