Pubblicato il: 02/07/2019 11:49
Con la stagione estiva torna il rischio incendi. Il 2018, con un aumento del 56% delle precipitazioni rispetto all’anno precedente, ha visto una diminuzione del 90% degli incendi rispetto al devastante 2017, durante il quale bruciarono 141mila ettari di bosco.
“La prevenzione è il metodo più economico ed efficace per combattere gli incendi e il miglior momento per intervenire è adesso”, spiega Maria Cristina D’Orlando, presidente del Pefc Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes).
“Ogni anno si lavora solo in emergenza con uno spreco enorme di risorse che potrebbero essere destinate alla corretta gestione delle foreste, creando lavoro e contribuendo a proteggere davvero il nostro territorio. Spegnere un incendio costa in media 8 volte più che prevenirlo. In un momento drammatico per tutta la filiera del legno, messa in ginocchio dalla tempesta Vaia, non possiamo permetterci di sprecare risorse economiche ed è necessario invece attivare le ingenti risorse disponibili nei Programmi di Sviluppo Rurale, cofinanziati dall’Unione Europea, dallo Stato e dalle Regioni”, ricorda D’Orlando mentre restano ancora a terra 5 milioni di metri cubi di alberi schiantati dalla tempesta Vaia del 2018.
Secondo Pefc, per evitare di attivarsi solo in stato emergenziale, le amministrazioni e i gestori privati dovrebbero mettere in atto delle semplici azioni preventive capaci di ridurre drasticamente il rischio di incendio nei boschi, nelle foreste e nelle aree verdi urbane.
Tra le azioni possibili il Pefc Italia ne indica cinque:
1 – I boschi devono essere gestiti e non lasciati a loro stessi: l’abbandono colturale è il problema del settore forestale italiano. Il taglio degli alberi non è un evento negativo: se fatto in modo corretto infatti contribuisce a mantenere un equilibrio fra le varie componenti del bosco alimentando la crescita degli alberi più giovani a scapito di quelli malati e secchi (e quindi più a rischio incendio). In questo senso, la certificazione forestale obbliga ad un monitoraggio costante delle risorse forestali ed è quindi un importante strumento di prevenzione.
2 – La creazione di punti d’acqua e la presenza di una viabilità forestale sono necessari per intervenire prontamente in caso di incendio. A questo si aggiunge la costruzione di infrastrutture come punti di atterraggio per elicotteri.
3 – Il sostegno, la formazione e il mantenimento di squadre specializzate nella lotta agli incendi boschivi e dei volontari antincendio boschivo sono una buona pratica da estendere a tutto il Paese.
4 – La pulizia del sottobosco, e la sua rimozione nelle aree ad alto rischio, aiuta a controllare il problema degli incendi. Un bosco curato costituisce un ostacolo al propagarsi delle fiamme e, allo stesso modo, devono essere curati i prati e tutte le aree verdi all’interno delle aree urbanizzate, la cui erba alta deve essere rimossa con regolarità. In alcune Regioni, inoltre, la presenza di discariche abusive e di rifiuti abbandonati, anche nei boschi, costituisce un rischio per la salute in caso di incendio e talora può causare l’innesco stesso di incendi che poi coinvolgono le aree naturali e forestali: un ulteriore motivo per esigere il corretto smaltimento di ogni rifiuto.
5 – L’avvio di campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini è importante perché siano partecipi e consapevoli del fatto che il bosco, non soltanto produce ossigeno ed assorbe anidride carbonica, ma ha anche il compito di tutelare l’assetto idrogeologico del territorio. Ricordare ai cittadini quali sono le norme di sicurezza da rispettare quando ci si trova in bosco è importante per prevenire incendi di natura colposa.
“La gestione è il primo fondamentale passo che consente di prevenire non solo gli incendi, ma anche tutte le illegalità all’interno di un bosco – dichiara Antonio Brunori, segretario generale del Pefc Italia – Analizzando i dati relativi agli incendi nelle aree certificate del 2017, emerge che su 755.952 ettari di boschi certificati Pefc sono bruciati solo 0,13%, contro l’1,29% a livello nazionale. Questo dato ci dimostra ancora una volta che a soffrire gli incendi sono anzitutto le aree boschive abbandonate, mentre una gestione attenta, sostenibile e certificata mette al sicuro le foreste, la loro economia e la loro incredibile biodiversità”.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Adnkronos.