Sulla questione dei rifiuti della Capitale “io non so quale pensiero
guidi, se c’è un pensiero, chi governa oggi Roma, ma certamente tutte le
giunte che mi hanno preceduto hanno conservato una situazione in un cui
l’unica soluzione per gestire i rifiuti era la grande buca di
Malagrotta, con tutti gli interessi perseguiti dai privati. Noi in 90
giorni chiudemmo quella discarica che per motivi igienico-sanitari ed
ambientali andava chiusa nel 2007, come aveva chiesto l’Unione Europea.
Lo facemmo predisponendo un piano molto articolato che prevedeva la
realizzazione di alcuni ecodistretti dotati di biodigestori destinati ad
utilizzare l’umido, trasformando il rifiuto in ricchezza, perchè con gli
scarti alimentari sarebbe stato prodotto gas”. Lo ha detto il professor
Ignazio Marino intervenendo questa mattina dagli Stati Uniti ai
microfoni di Radio Roma Capitale.
“Tutto questo venne cancellato in maniera incomprensibile dalle
amministrazioni straordinarie e ordinarie che sono seguite alla mia
esperienza. Sorprende che sia stato cancellato quel nostro piano,
soprattutto perchè è stato cancellato senza proporre altro”, afferma
Marino.
Quanto alla raccolta differenziata durante il suo mandato, “siamo
passati dal 31% al 44% in poco meno di 28 mesi, un’accelerazione
incredibile che ci ha portato ai livelli delle maggiori città europee.
Dopo di noi però si è tutto fermato e oggi, infatti, il dato è ancora
intorno al 44-45%. Ciò significa – ha aggiunto il prof. Marino – che
non solo non c’è stato impegno nel fare impianti ma neppure nel
continuare il percorso virtuoso che iniziammo”.
“Oggi sorrido al fatto che con i soldi che davamo ai privati per
l’utilizzo settimanale di un tritovagliatore io feci acquistare un
tritovagliatore pubblico che venne definito dai Partiti e dai media “il
giocattolo di Marino”. Il M5S disse che non lo avrebbe mai utilizzato e
invece oggi lo usa a pieno regime per far fronte all’emergenza“.
“Forse andrebbero seguiti anche gli altri progetti che disegnammo e che
sono facilmente reperibili nei cassetti del Campidoglio”.
L’ex sindaco ha poi ricordato il progetto messo appunto insieme ad Acea
“di eseguire un revamping, un ammodernamento di alcuni inceneritori che
esistono e sono di proprietà di Acea. Anche questo progetto venne
incredibilmente impedito e non è stato più ripreso”.
Lo comunica in una nota l’Ufficio Stampa del prof. Ignazio Marino.
Qui il link al podcast dell’intervista a Radio Roma Capitale
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