René Favaloro è protagonista del Doodle di Google di oggi. Il gigante del web, che in un certo senso rappresenta il cuore pulsante dello spazio virtuale per eccellenza che ospita – di fatto – la nostra seconda vita fatta di social network, servizi, cultura e svago, ricorda quindi René Favaloro, cardiochirurgo nato in Argentina, ma legatissimo alle sue origini italiane, a 96 anni dalla nascita. Una vita molto intensa quella di René Favaloro che diventato prima chirurgo e poi specializzatosi in cardiochirurgia, disciplina che ha visto gli albori – almeno nella forma che noi conosciamo più direttamente – negli anni ’50, ed è considerato il “padre” del bypass aorto-coronarico. René Favaloro eseguì l’intervento il 9 maggio del 1967, con successo, aprendo di fatto la strada a una pratica che al giorno d’oggi salva, in modo praticamente routinario decine di migliaia di vite umane, dato che è l’intervento cardiochirurgico a maggior frequenza di esecuzione. René Favaloro, come detto, era persona molto legata alle sue radici italiane, dell’isola di Salina per la precisione, come era molto legato alla sua professione di medico e in particolare alla sua vocazione chirurgica. Viveva questa missione in modo così viscerale che arrivò, durante la grande crisi Argentina del 2000 e dopo aver scritto un accorato appello al Presidente De La Rua in cui criticava il sistema sanitario rimasto senza soldi per la crisi, a suicidarsi sparandosi un colpo di arma da fuoco proprio al cuore.
IL BYPASS AORTO-CORONARICO: COME SI SVOLGE L’INTERVENTO INVENTATO DA RENÉ FAVALORO
Entrando nel dettaglio, come si svolge l’intervento di bypass aorto-coronarico di cui René Favaloro è stato il pioniere? La tecnica, che permette di superare un condotto vascolare parzialmente o totalmente ostruito, è cambiata molto nel corso degli anni. Anzitutto oggi, a differenza di quanto avveniva ai tempi di René Favaloro, è possibile tentare un intervento meno invasivo, l’angioplastica, che è una procedura che prevede la dilatazione della stenosi mediante un palloncino che si gonfia all’interno della coronaria. Una volta dilatato il restringimento, viene posizionata una reticella (il cosiddetto stent) che permette di mantenere dilatata l’arteria. Quando però questo non è possibile, per diversi motivi, allora l’intervento di bypass aorto-coronarico di René Favaloro è la soluzione più indicata per salvare la vita del paziente creando appunto una via alternativa alla coronaria occlusa per il sangue in modo da agevolare l’arrivo di quello ossigenato al tessuto cardiaco. L’intervento di bypass aorto-coronarico viene generalmente eseguito mediante una sternotomia mediana longitudinale. Si può quindi eseguire l’intervento in due modi: con l’utilizzo della circolazione extracorporea (macchina cuore-polmoni), o senza di essa, cioè a cuore battente (off-pump). I condotti utilizzati per creare una via alternativa al sangue per raggiungere il cuore a valle della stenosi possono essere arteriosi o venosi: quelli arteriosi hanno meno probabilità di andare incontro a ostruzioni nel tempo e hanno quindi una durata nel tempo illimitata. Oggi, normalmente il rischio di morte associato a questa procedura è di circa il 2-3%, ma per ogni singolo paziente è necessaria una valutazione del rischio, tenendo in considerazione età, condizioni generali e le patologie associate.
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