Buzz Aldrin invita gli Stati Uniti a guidare un’alleanza spaziale, in un video messaggio su Twitter, nel quale racconta la missione Apollo 11 e ringrazia coloro che l’hanno resa possibile.
“Non vedo l’ora che l’America abbia il ruolo di leader nel prossimo passo di un’alleanza spaziale”, il secondo uomo che h messo piede sulla Luna dice nel video inviato ai suoi 1,4 milioni di follower su Twitter e registrato indossando la maglietta nera che celebra i 50 anni della celebre missione.
Nel messaggio con cui accompagna il video, l’astronauta scrive: “50 anni fa, Neil Armstrong, Mike Collins e io partimmo per una missione di enorme importanza. Dio benedica i 400.000 americani che ci hanno aiutato a raggiungere la Luna e a ritornare. Insieme, noi americani possiamo fare qualsiasi cosa! Non dimentichiamo mai il 16 luglio 1969”, scrive citando la data del lancio e riferendosi ai tecnici, ingegneri e progettisti impiegati che hanno lavorato al progetto dopo l’annuncio con il quale il presidente Kennedy dette il via al programma Apollo.
50 years ago today, Neil Armstrong, Mike Collins and I launched into space on a mission of enormous importance. God bless the 400,000 Americans who helped us get to the moon and back. Together, we Americans can do anything! Never forget July 16, 1969! #Apollo50 pic.twitter.com/lX6456UO2N
— Buzz Aldrin (@TheRealBuzz) July 17, 2019
“Nel 1961 il presidente Kennedy disse che gli Stati Uniti avrebbero portato l’uomo sulla Luna entro il 1970”, dice Aldrin nel video. Quindi racconta come gli Usa si misero subito all’opera sul programma Apollo, ricordandone le tappe principali, a partire dalla tragedia dell’Apollo 1 nella quale il 27 gennaio 1967 persero la vita tre astronauti della Nasa a causa di un incendio avvenuto sulla rampa di lancio mentre era in corso un test.
Tuttavia nel dicembre 1968 gli Usa riuscirono a portare il primo equipaggio umano attorno alla Luna, “aprendo la strada – prosegue Aldrin – alla missione Apollo 11, con il modulo di comando Columbia e il modulo lunare Eagle, partita il 16 luglio e atterrata quattro giorni dopo nel mare della Tranquillità” rendendo protagonisti “me Neil e Mike di un grande giorno”.