Dalla mappatura, inoltre, emerge come le risorse vengano polverizzate in tanti piccoli strumenti, più o meno mirati ad azioni concrete. Tra gli ultimi, i fondi per l’accessibilità e la mobilità dei disabili (5 milioni per il 2019), per le politiche antidroga (3 milioni) e per il sostegno alle persone sorde e con ipoacusia (3 milioni): tutti battezzati con l’ultima legge di Bilancio ma non ancora operativi, in attesa dei decreti che dovranno stabilire le modalità di utilizzo delle risorse.
Nella stessa situazione giacciono i 25 milioni di euro destinati al fondo per i caregiver familiari, istituito più di due anni fa (legge 205/2017) e rinforzato con l’ultima manovra. Nato per riconoscere il ruolo del prestatore di cure non professionale, andrà a sostenere «interventi adottati secondo criteri e modalità stabiliti con decreto» (si legge nel Dl 86/2018). Nel frattempo, gli importi non utilizzati (come quelli stanziati per il 2018) verranno riassegnati al fondo nell’esercizio finanziario seguente, come disposto dalla normativa.
Il monitoraggio dei risultati
Il monitoraggio dell’operatività di questi fondi a volte ne promuove i risultati, come nel caso dei mutui prima casa: il fondo ha garantito oltre 89mila erogazioni, soprattutto a giovani coppie. Altre volte, però, questi strumenti si mostrano inefficaci. Bisognerà attendere i primi riscontri, ad esempio, per il fondo di sostegno alla natalità nato con la legge 232/2016, ma diventato operativo solo pochi mesi fa: la dotazione – fanno sapere da Consap – è in grado di offrire garanzie ad oltre 350mila domande di finanziamento (per importi fino a 10mila euro) rivolti a famiglie con uno o più figli fino al compimento del terzo anno di età. Al momento sono una ventina gli istituti di credito che hanno aderito, ma all’appello mancano ancora le grandi banche nazionali. Inoltre, il precedente fondo del 2013 per i nuovi nati, che aveva le stesse finalità (prestiti fino a 5mila euro fino al primo anno del figlio) ha chiuso con appena 60mila richieste.
«L’obiettivo è indirizzare meglio le risorse, affinché i nuclei possano utilizzarle in modo più affine alle proprie necessità. Per questo è nostra intenzione portare avanti il progetto dell’assegno unico», afferma il ministra Locatelli, sostenendo il Ddl di iniziativa governativa che punta al riordino delle misure, depositato un mese fa in Parlamento.
https://www.ilsole24ore.com/art/per-famiglia-15-miliardi-piccoli-aiuti-ACWnNfZ