“E’ stata apprezzata – affermano i fondatori del Festival Maxmiliano Bucci e Sergio Giuliani – l’intuizione di raddoppiare l’offerta con una line up ricca e diversificata, dal rock, vera essenza del Festival (con i Thirty Seconds To Mars, Skunk Anansie, Nick Mason’s Saucerful Of Secrets, solo per citarne alcuni), fino alla nuova scena musicale italiana: 25.000 gli spettatori accorsi alla data evento di apertura, Roma Liberata; stessa considerevole cifra per i concerti di Carl Brave e Ozuna, con Salmo poco distante (20.000 presenze per il rapper dei record). Bene anche il nuovissimo Red Stage a Capannelle, la vera novità di quest’anno, che ha riscosso ampio consenso di pubblico e tra gli addetti ai lavori a partire dai concerti di Capo Plaza, Franco126 e Ketama126”.
Rock in Roma non si ferma qui anzi: è già all’opera sull’edizione 2020 e su nuove sfide. Una su tutte, quella di mappare altre location perché il festival sia sempre più trasversale e forte sia in Italia che in Europa.
Adnkronos.