Prima ecografia della formazione di un lampo gamma, l’esplosione più violenta ed energetica del cosmo dopo il Big Bang. Tra i più vicini mai osservati, emesso in una galassia a circa 500 milioni di anni luce dalla Terra, è associato all’origine di un involucro dalla curiosa forma a bozzolo. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Nature, che parla anche italiano. Il primo autore è, infatti, l’astronomo Luca Izzo, dell’Istituto di Astrofísica dell’Andalusia e dell’Osservatorio di Capodimonte, a Napoli, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
Il lampo gamma è stato osservato per la prima volta nel dicembre 2017 dal telescopio spaziale della Nasa Swift, e in seguito è stato studiato da altri osservatori a terra. “Lampi così vicini non sono molto frequenti, in media ne osserviamo uno ogni 5 anni”, ha spiegato un altro ricercatore dell’Inaf tra gli autori, Antonio de Ugarte Postigo. Il lampo gamma ‘GRB 171205A’ è stato emesso dalla supernova SN 2017iuk. Si tratta dello stadio finale di una stella morente almeno 30 volte più massiccia del Sole che, esaurito il proprio combustibile nucleare, è esplosa in un gigantesco fuoco d’artificio cosmico.
“I lampi di raggi gamma sono eventi catastrofici”, ha spiegato Izzo. “Nell’arco di poche decine di secondi emettono, infatti, un’energia equivalente a quella prodotta da tutte le stelle nell’universo. L’analisi del fenomeno – ha concluso Izzo – ci ha permesso di calcolare che il bozzolo cosmico si espande a circa 100 mila chilometri al secondo, una velocità mai osservata finora”.