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Giuseppe Conte
Parte in via sperimentale, per il triennio 2019-2021, ‘Quota 100’. Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri che blocca anche gli aumenti dell’età pensionabile e proroga Opzione donna e Ape sociale.
Il divieto di cumulo non scatta in caso di lavoro occasionale entro i 5.000 euro lordi e la ‘finestra’ per gli statali sarà dal primo agosto.
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Introdotto anche un nuovo articolo secondo cui l’Inps provvede, con cadenza bimestrale per il 2019 e trimestrale per gli anni seguenti, al monitoraggio del numero di domande per pensionamento accolte inviando entro il 10 del mese successivo al periodo di monitoraggio, la rendicontazione dei relativi oneri al ministero del Lavoro e delle politiche sociali e al ministero dell’Economia e delle finanze, in modo che in caso in emergano scostamenti rispetto alle previsioni il Mef assuma tempestivamente le conseguenti iniziative. Ecco nel dettaglio le misure.
Quota 100
Si può andare in pensione con almeno 62 anni di età e un’anzianità contributiva minima di 38 anni. Il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2021 puo’ essere esercitato anche successivamente. Il requisito di eta’ anagrafica e’ successivamente adeguato agli incrementi alla speranza di vita
Divieto di cumulo
La pensione con quota 100 non e’ cumulabile, fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui.
Finestre
Chi ha maturato i diritti a quota 100 entro il 31 dicembre 2018 potrà andare in pensione dal primo aprile 2019; chi li matura dal primo gennaio 2019 avrà diritto alla pensione tre mesi dopo.
I dipendenti pubblici potranno andare in pensione dal primo agosto 2019; quanti maturano i requisiti dal 1 gennaio, dovranno aspettare sei mesi. La domanda di collocamento a riposo va presentata con un preavviso di sei mesi.
Anzianità contributiva
L’accesso alla pensione anticipata e’ consentito se e’ stata maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mese per le donne, con una finestra di 3 mesi.
Opzione donna
Pensioni anticipate secondo le regole di calcolo del sistema contributivo per le lavoratrici con un’età pari o superiore a 58 anni e le lavoratrici autonome con almeno 59 anni, che abbiano maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni.
Il requisito di età anagrafica non è adeguato agli incrementi alla speranza di vita.
Ape social
L’anticipo pensionistico per alcune categorie di lavoratori e’ prorogato fino al 31 dicembre 2019.
Lavoratori precoci
Abrogati gli incrementi di età pensionabile per l’effetto dell’aumento della speranza di vita per i lavoratori precoci, che potranno andare in pensione a 41 anni trascorsi 3 mesi dalla maturazione dei requisiti.
Pace contributiva
In via sperimentale (triennio 2019-2021) i lavoratori che non hanno maturato contributi al 31 dicembre 1995 potranno riscattare in tutto o in parte i periodi compresi tra il primo e l’ultimo contributo; i periodi possono essere riscattati per massimo 5 anni anche non continuativi. Il costo sarà detraibile al 50% in cinque quote annuali. L’onere per il riscatto può essere sostenuto dal datore di lavoro destinando i premi di produzione spettanti al lavoratore. Il versamento si potrà effettuare il 60 rate mensili, senza interessi per la rateizzazione.
Fondi bilaterali
I fondi di solidarietà bilaterale potranno erogare un assegno straordinario per il sostegno al reddito ai lavoratori che raggiungono i requisiti di quota 100 nei successivi tre anni. L’assegno può essere erogato solo in presenza di accordi collettivi di livello aziendale o territoriale con i sindacati, in cui si stabilisce il numero di lavoratori da assumere in sostituzione di chi lascia.
Governance Inps e Inail
Ripristinato il cda di Inps e Inail, composto da presidente e 4 componenti. Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto saranno nominati i presidenti. Il costo complessivo degli emolumenti è compensato con una riduzione di pari importo delle spese di funzionamento degli enti. Per il 2019 è autorizzata una spesa di 50 milioni per l’assunzione di personale Inps.
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