(ANSA) – BERGAMO, 22 AGO – E’ morta per le ustioni e le esalazioni di monossido di carbonio la ragazza di 19 anni deceduta lo scorso 13 agosto nell’incendio scoppiato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, mentre si trovava nella propria camera nel reparto di Psichiatria. Inoltre sul suo corpo sono state trovate tracce di un accendino bruciato.
Questi gli esiti dell’autopsia effettuata oggi sul corpo della giovane. Esame che sembra rafforzare l’ipotesi che possa essere stata lei stessa ad appiccare le fiamme utilizzando appunto l’accendino, anche se le conclusioni le trarrà il pm titolare del caso, Letizia Ruggeri. Ora si attende anche l’esito dell’esame tossicologico, mentre ci vorranno mesi per l’esito della consulenza tecnica chiesta dalla Procura di Bergamo all’ingegner Paolo Panzeri.