CRONACHE METEO: Nella giornata del 1 Settembre, si è avuto un inaspettato (dal punto di vista dei modelli matematici) incremento della forza dell’Uragano Dorian, che è passato al livello massimo nella scala di forza degli uragani, la categoria 5, poco prima dell’impatto con le Isole Bahamas.
Ogni giorno aerei del NOAA (National Ocean and Atmospheric Association) volano nei pressi del nucleo dell’Uragano per misurare i vari parametri meteorologici, e le ultime misurazioni hanno fatto effettuare un upgrade nella categoria di forza.
Si tratta di voli che inviano delle sonde di misurazione all’interno dell’Uragano stesso, e che inviano i loro segnali all’aereo che le riporta al Centro di studio degli Uragani (NHC, National Hurricane Center).
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Nel tardo pomeriggio del 1 Settembre, infatti, l’Uragano ha mostrato un minimo depressionario nei pressi dell'”Occhio” di 913 hPa, mentre i venti sostenuti, della durata di almeno 1 minuto, sono di 157 nodi (180 miglia per ora, 290 km/h).
Le raffiche raggiungono addirittura i 192 nodi (356 km/h), e questo fa di Dorian l’Uragano più forte che abbia mai raggiunto le Isole Bahamas, che sono situate ad est della costa della Florida.
Meteo estremo, DORIAN si rafforza a URAGANO di Categoria 4. Massimo allarme
Ad Abaco Island (nelle Bahamas settentrionali, situate a 290 chilometri ad est della Florida settentrionale), si sono misurati venti sostenuti di 185 miglia per ora (298 km/h per un minuto intero), e l’impatto della tempesta è assolutamente devastante.
Dal 1950 ad oggi, solamente tre Uragani hanno raggiunto una simile potenza: l’Uragano Allen nel 1980 (190 miglia per ora di velocità, 306 km/h); l’Uragano Gilbert del 1988; Wilma nel 2005, entrambi con velocità massime di 298 km/h.
All’arrivo dell’Uragano è stimata un’onda di marea di 7 metri (il famoso Storm Surge, l’aumento del livello del mare dovuto alla forza del vento ed all’abbassamento della pressione), l’NHC ha lanciato l’allarme di allontanarsi dalla costa e raggiungere il prima possibile luoghi elevati in altitudine.
È previsto l’impatto dell’Uragano sulla costa orientale della Florida, con la sua lenta risalita verso nord est, raggiungendo le coste della Carolina e Georgia, pur diminuendo l’intensità.
Un altro tipo di problema è quello delle precipitazioni intense.
Le ultime proiezioni del modello matematico GFS mostrerebbe piogge attorno ai 500-600 mm che potrebbero interessare le coste sud orientali statunitensi, ma con possibili “punte” di 1200 mm sulle Isole Bahamas.
Pubblicato da Giovanni De Luca