Pubblicato il: 02/09/2019 20:09
di Francesca Romano
“Non c’è un problema tra ambientalisti, noi con Wwf e Greenpace e altre associazioni lavoriamo continuamente, abbiamo fatto battaglie importanti. Sui grandi temi ambientali non c’è competizione, non ci sono inimicizie, né gelosie”. Così all’Adnkronos il presidente di Legambiente Stefano Ciafani dopo le dichiarazioni di Lorenzo Jovanotti Cherubini pubblicate in post sulla sua pagina Facebook.
“Non abbiamo criticato il Jova Beach Party, noi abbiamo fatto rilievi puntuali su tre tappe: quella in provincia di Ferrara, sulla tappa di Policoro in Basilicata e di Roccella Jonica in Calabria, nella prima c’era un problema sulla presenza del fratino, sulle altre due di nidificazione delle tartarughe Caretta Caretta. Così come si è trovata un’altra soluzione a Ladispoli, si poteva trovare un’altra localizzazione anche in queste altre località”, dice Ciafani.
“Noi non cerchiamo visibilità, non abbiamo bisogno come Legambiente di pubblicità, non polemizziamo, non ho mai rilasciato una dichiarazione sul Jova Beach Party, sono iniziative che hanno fatto i nostri circoli, oggi sto rilasciando interviste perché siamo tirati in ballo. Noi la nostra visibilità l’abbiamo grazie alle nostre campagne di sensibilizzazione. Sono stati fatti rilievi puntuali, non per mettere in cattiva luce Jovanotti o Wwf, abbiamo sollevato alcune questioni in questi territori con i nostri circoli locali”, aggiunge.
“La musica – dice Ciafani- è uno straordinario strumento per divulgare messaggi ambientali. Si possono fare eventi musicali a impatto zero: la nostra festa nazionale, Festambiente, a Grossetto che facciamo dal 1989, è un evento che già allora non utilizzava plastica usa e getta né acqua in bottiglia, si faceva la differenziata, si mangiava biologico e, allora, vegetariano e ci si muoveva in modo sostenibile”.
“Mi auguro che la grande attenzione mediatica che c’è stata sul Jova Beach Party permetta di mettere in campo percorsi di sostenibilità dei concerti, di tutti gli artisti, in maniera più graduale perché fare in modo che ci siano 50-100mila persone che non usano la plastica e che fanno la differenziata, non si fa dall’oggi al domani; è un sistema che va progettato, realizzato e gestito per bene”, conclude.
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