Ecco perché, in uno schema che affida la scelta di via XX Settembre al Pd, restano in pista tutti nomi tecnici e un solo politico, Roberto Gualtieri, che piace a tanti Dem. Sul fronte tecnico circolano i nomi di Giuseppe Pisauro, Lucrezia Reichlin, Salvatore Rossi,Dario Scannapieco e Fabrizio Pagani.
Per tutto il giorno si susseguono riunioni, contatti tra diplomazie, tavoli politici convocati e sconvocati. Il lavoro è incessante, Conte si assenta da Palazzo Chigi solo un’ora, probabilmente per andare dal barbiere. Anche Di Maio vede i suoi a Chigi e conferma loro che resterà nel governo, con altri due ministri già gialloverdi, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro. Più complicata la partita in casa Pd, dove le correnti vogliono rappresentanza. Spunta l’ipotesi che dalla Cgil arrivi al governo Serena Sorrentino, ma sarebbe osteggiata da molti. Grande attenzione c’è poi alle mosse di Matteo Renzi, che storce il naso all’idea di Di Maio alla Farnesina e va ripetendo che se il governo non sarà «di qualità» i suoi daranno una mano da fuori «secondo una formula del governo amico». La richiesta dei renziani è, su una delegazione di otto, avere tre ministeri (Guerini, Rosato, Bellanova, Ascani, i nomi in partita). Ma l’ex premier sarebbe pronto fino all’ultimo alle mani libere.
Per quanto riguarda il Viminale resta in pole un prefetto come Luciana Lamorgese sebbene nel Pd non si escluda possa andare Dario Franceschini. La delicatissima casella di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio potrebbe essere occupata da un uomo di fiducia di Conte, come l’attuale segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa. Vincenzo Spadafora potrebbe restare a Palazzo Chigi anche lui come sottosegretario con una delega specifica, così come Riccardo Fraccaro. Per la Farnesina in queste ore viene fatto con insistenza il nome di Di Maio. Discontinuità alle Infrastrutture con Stefano Patuanelli o Paola De Micheli, continuità alla Giustizia con Alfonso Bonafede. All’Istruzione Nicola Morra o in alternativa Spadafora, all’Ambiente Sergio Costa potrebbe essere confermato.
Per la Difesa in pole c’è Lorenzo Guerini, al Mise in corsa restano sempre De Micheli con Castelli e Buffagni, all’Agricoltura si parla di Anna Ascani e ai Beni Culturali non si esclude un ritorno di Dario Franceschini. Lavoro: Giuseppe Provenzano ma in campo anche Morra. Sanità: conferma di Giulia Grillo oppure un nome Pd. Tra le donne Dem restano in corsa Debora Serracchiani, Teresa Bellanova e Lia Quartapelle. Mentre un ministero dovrebbe finire a Leu: in pole c’è Vasco Errani.
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