Arrivano da un esperimento italiano le misure piu’ precise di uno dei fenomeni piu’ rari della fisica,al punto da essere ormai una sorta di Sacro Graal nella ricerca sulle particelle elementari: potrebbe finalmente aiutare a capire se i neutrini, particelle ‘fantasma’ sfuggenti e inafferrabili, sono identici alle loro antiparticelle come aveva previsto il fisico Ettore Majorana e perche’ nell’universo attuale c’e’ molta piu’ materia che antimateria. Il risultato, pubblicato sulla rivista Science, si deve all’esperimento Gerda, condotto in Italia, nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Il fenomeno che non mai stato cosi’ vicino a essere catturato si chiama decadimento doppio beta senza emissione di neutrini ed e’ un processo ‘proibito’ dalla teoria di riferimento della fisica, il Modello Standard. Per questo dimostrare l’esistenza di questo decadimenti significherebbe fare il primo passo nella nuova fisica. Se i neutrini fossero le particelle ipotizzate da Ettore Majorana 80 anni fa, sarebbero, per esempio, l’unica particella elementare finora nota in grado di acquisire massa senza bisogno del bosone di Higgs. La scommessa e’ riuscire a ridurre una sorta di rumore di fondo che rende impossibile isolare il fenomeno e l’esperimento Gerda e’ al momento il piu’ vicino a ottenere questa ‘purezza’.
“Il risultato ottenuto dimostra come l’idea scientifica di base e le soluzioni tecniche adottate siano state vincenti, essendo riusciti a ottenere un fondo molto basso e una elevata affidabilita’ dell’apparato”, osserva il responsabile internazionale dell’esperimento Riccardo Brugnera, dell’Infn e dell’Universita’ di Padova. “Gerda – aggiunge – terminera’ la sua presa dati alla fine di quest’anno e sara’ sostituito da un nuovo apparato, Legend-200, basato sugli stessi principi, ma con un numero cinque volte superiore di rivelatori e un fondo previsto cinque volte inferiore. Legend-200 migliorera’ cosi’ di un fattore 10 la sensibilita’ record di Gerda”.