Un ‘tuffo’ nel passato remoto del pianeta: ecco che cosa potrebbero rappresentare i resti di piccoli animali emersi a sorpresa dalle gelide acque del ‘lago perduto’ dell’Antartide, il lago Mercer, sepolto sotto i ghiacci da migliaia di anni e ‘violato’ per la prima volta dalla perforazione eseguita nel dicembre 2018 nell’ambito del programma americano Salsa (Subglacial Antarctic Lakes Scientific Access), varato nel 2016 dal Programma Polare della National Science Foundation degli Stati Uniti. Ad annunciare questo primo risultato è un articolo pubblicato sul sito della rivista Nature.
[embedded content]
scoperta è stata fatta analizzando il fango raschiato via da uno strumento che era stato immerso nell’acqua del lago: i ricercatori si aspettavano di trovare i resti di antiche alghe fotosintetiche che vivevano in Antartide milioni di anni fa quando il clima era più caldo, ma a sorpresa hanno recuperato anche i corpi di microscopici animali invertebrati dall’aspetto alieno, i tardigradi (detti anche orsi d’acqua), il guscio di un crostaceo con tanto di zampe penzolanti e un secondo guscio dotato di setole.
Altre strutture filiformi, inizialmente scambiate per vermi, si sono poi rivelate parti di piante o funghi. Nel dubbio che i resti potessero essere frutto di una contaminazione dello strumento immerso nel lago, i ricercatori hanno ripulito la loro attrezzatura e hanno fatto un secondo prelievo, trovando altri resti simili. Ora saranno le analisi di laboratorio, con il test del Dna e la datazione al carbonio 14, a dire se questi animali abbiano realmente popolato laghetti e corsi d’acqua comparsi quando i ghiacciai si ritirarono 10.000 o 120.000 anni fa.