Le domande per «Quota 100» arrivate all’Inps sono «circa la metà» del previsto. Intanto nella maggioranza, in vista della manovra di ottobre, proseguono le valutazioni su un possibile restyling e sale l’opzione dello stop anticipato di un anno
di Davide Colombo e Marco Rogari
Quota 100: arriva il restyling del governo giallorosso
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Le domande per «Quota 100» arrivate all’Inps sono «circa la metà» del previsto. E la maggiore spesa previdenziale potrebbe ridursi fino a 4 miliardi nel 2020. Lo ha detto ieri 9 settembre il presidente Pasquale Tridico, in singolare coincidenza con il discorso con cui Giuseppe Conte ha chiesto la fiducia al Parlamento per il nuovo governo giallorosso. Ieri Inps ha anche diffuso nuovi dati sulle domande per l’anticipo con 62 anni e 38 di contributi: sono cresciute del 20% negli ultimi tre mesi, per arrivare a 176mila. Oltre il 60% delle richieste arriva da lavoratori con un’età media tra i 64 e i 65 anni e conferma, in prospettiva, un “tiraggio” inferiore di circa il 30% sul totale di 290mila pensionamenti aggiuntivi per il 2019 previsti al momento del varo del decreto di gennaio.
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Intanto nella maggioranza, in vista della manovra di ottobre, proseguono le valutazioni su un possibile restyling di «Quota 100», misura che il premier ieri non ha mai citato nel discorso della fiducia e neppure in sede di replica, mentre ha confermato la continuità del reddito di cittadinanza. I primi veri incontri tecnici al Mef cominceranno in settimana, anche perché l’orientamento che il nuovo governo deciderà di adottare sul delicato fronte della spesa pensionistica andrà certificato già nella Nota di aggiornamento al Def, attesa per il 27 settembre. Ma con il trascorrere delle ore già sale l’opzione dello stop anticipato di un anno (a fine 2020) della sperimentazione triennale prevista dalla legge di Bilancio gialloverde.
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Più complessa la situazione per la manutenzione da avviare eventualmente il prossimo anno. I Cinquestelle appaiono abbastanza freddi di fronte a un restringimento della platea di pensionandi ma non sembrano chiudere del tutto all’eventuale stop anticipato. Anche se ieri il capogruppo alla Camera, Francesco D’Uva, ha affermato che «Quota 100» non si tocca perché faceva parte, insieme al Reddito di cittadinanza, del programma elettorale del Movimento.