Si terrà a Matera presso il MH Matera Hotel, il 13 e 14 settembre, l’XI edizione di A.R.C.A Imaging.
Le Associazioni Regionali Cardiologi Ambulatoriali, porteranno al centro di questo tradizionale appuntamento l’imaging clinico delle cardiomiopatie con una selezionata faculty di specialisti del settore che tratterà l’iter diagnostico-terapeutico delle cardiomiopatie.
L’evoluzione delle moderne tecnologie diagnostiche legate all’immagine ha profondamente innovato, e rivoluzionato, la medicina e, in particolar modo, la cardiologia che già da tempo si avvale delle potenzialità straordinarie dell’utilizzo integrato di strumenti sempre più sofisticati e performanti.
«Il tema – ha dichiarato il dott. Giovanni Zito, presidente Arca -, è stato già affrontato da Arca Imaging in passato, ma si rende oggi nuovamente necessario in virtù delle profonde trasformazioni che si sono verificate nel campo della diagnostica per immagini, della genetica e della gestione terapeutica che hanno prodotto un razionale del tutto nuovo».
L’Imaging, infatti, proprio negli ultimi anni si è resa protagonista di uno sviluppo tecnologico tale da imprimere un’accelerazione della metodologia di acquisizione e di analisi delle immagini, sia con TC che con risonanza magnetica. A questo proposito, l’identificazione della fibrosi, e del suo ruolo nella progressione delle cardiomiopatie, ha visto svilupparsi metodologie di acquisizione sempre più precise e meglio definite.
Ciascuna sessione sarà dedicata all’approfondimento delle diverse manifestazioni che può assumere una cardiomiopatia (ipertrofica, aritmogena, dilatativa, da accumulo, mitocondriale) e nella giornata conclusiva i cardiologi indagheranno la patologia in riferimento all’ambito sportivo e all’atleta.
Particolarmente interessanti, poi, i focus su cardio-oncologia e trapianto in programma durante la giornata inaugurale alla quale i partecipanti saranno introdotti dalla relazione del presidente ARCA, Giovanni Zito.
I notevoli passi avanti compiuti nel campo della genetica, inoltre, hanno maturato la consapevolezza che la ricostruzione di mappe genetiche sempre più dettagliate possa caratterizzare in maniera unica e determinante l’eziologia delle cardiomiopatie al fine di individuarne meglio la prognosi e il percorso terapeutico, oltre a permetterne una tempestiva diagnosi. Un approccio, questo, capace di individuare presto e meglio i soggetti affetti mettendo in atto le strategie di prevenzione più adeguate.
Dal punto di vista terapeutico, infine, sono state sviluppate negli ultimi anni terapie sempre più mirate e personalizzate al fine di contrastare più efficacemente le complicanze associate alla presenza di una cardiomiopatia.