Raphael, An Allegory (‘Vision of a Knight’), about 1504. Oil on poplar, 17.1 x 17.3 cm © The National Gallery, London
Dal 3 ottobre 2020 al 24 gennaio 2021 più di 90 opere approderanno a Londra dalle più grandi collezioni pubbliche e private del mondo, tra cui il Louvre, gli Uffizi, i Musei Vaticani, il Prado e la National Gallery di Washington, per unirsi ai 10 gioielli conservati a Trafalgar Square: dalla Santa Caterina d’Alessandria alle tre dolcissime Madonne (la Garvagh, la Mackintosh e la Madonna dei Garofani), fino al celebre Ritratto di Papa Giulio II. Anche le opere impossibili da spostare, in primis gli affreschi delle Stanze Vaticane, saranno presenti in mostra grazie a “modalità espositive innovative”, fanno sapere dal museo.
Tutto questo per ripercorrere in maniera completa l’intera carriera del Sanzio, che fu breve – Raffaello morì a soli 37 anni – ma straordinariamente prolifica, spiegando “perché egli fu un grande pioniere della storia dell’arte occidentale e come mai il suo lavoro resti così rilevante ancora oggi”.
Ma non finisce qui. Oltre a prestiti eccezionali e a un esorbitante numero di capolavori, il valore aggiunto della mostra londinese sarà l’esplorazione del lavoro di Raffaello come artista versatile e “multimediale”. Non solo dipinti e disegni, dunque, ma anche l’impegno nell’architettura, nell’archeologia e nella poesia, nonché l’attività di disegnatore di sculture, arazzi, stampe, oggetti di arte applicata che altri realizzarono a partire dai suoi progetti.
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