Pubblicato il: 08/05/2020 09:58
Lotta al cuneo salino e tutela falde acquifere: coinvolge anche il nostro Paese, il progetto internazionale ‘Reservoir’ per una gestione sostenibile delle acque sotterranee. Quattro le zone scelte in altrettanti Stati (Italia, Spagna, Turchia, Giordania), particolarmente soggetti a stress idrico.
Gli effetti dei cambiamenti climatici – spiega Anbi – hanno forti ripercussioni anche sulle regioni del Mediterraneo e l’incremento delle temperature ha fortemente aumentato l’importanza delle falde acquifere come fonte di approvvigionamento idrico. L’area-test italiana è rappresentata da un territorio nella zona di Comacchio, a ridosso della costa adriatica in provincia di Ferrara, dove il Consorzio Cer – Canale Emiliano Romagnolo, in stretta collaborazione con il Consorzio di bonifica della Pianura di Ferrara, aggiornerà le conoscenze sull’impatto che attività agricole e civili hanno sugli acquiferi in una zona vicina ad insediamenti urbani a forte vocazione turistica.
“In particolare – informa Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi) – nei 4 anni del progetto saranno messi a punto modelli di gestione delle acque superficiali, adeguati a contrastare l’avanzata del cuneo salino verso le aree interne, impedendo la contaminazione delle falde e suscitando effetti positivi sulla qualità delle risorse idriche come richiesto dalle Direttive Europee”.
I risultati di ‘Reservoir’ potranno fornire un importante contributo alle scelte politiche, diventando un modello da applicare in aree con equilibri ambientali fragili.
“Il Consorzio Cer – Canale Emiliano Romagnolo non solo è gestore della più lunga asta irrigua italiana ma è ente di ricerca tecnico-scientifica del sistema dei Consorzi di bonifica ed irrigazione – precisa Massimo Gargano, direttore generale di Anbi – Soprattutto in un momento di ripartenza come l’attuale, siamo particolarmente orgogliosi che le sue riconosciute competenze ne facciano parte integrante del team di progetto Reversoir, cui concorrono, tra gli altri, le Università di Pavia, Padova, Alicante (Spagna) e Dokuz Eyul (Turchia)”.
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